Un salvataggio che ha del miracoloso come ha detto Jiri Marzi, il giovane di 18 anni soccorso in uno stato di ipotermia dopo un incidente tra il Sasso Bellora e Monte Bregagno, nella zona di Menaggio. Ciò è stato possibile grazie all’intervento – coordinato da AREU – del Soccorso Alpino (stazione Lario Occidentale – Ceresio), dei Vigili del Fuoco, dei team degli elisoccorso di Como e Sondrio e del team ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana) dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro di riferimento regionale per la gestione dell’ipotermia accidentale grave. La vicenda, che risale a sabato 27 settembre, ha definitivamente avuto un lieto fine a Palazzo Lombardia, martedì 2 dicembre, attraverso il racconto dei protagonisti.
Il salvataggio eccezionale del giovane in ipotermia
Jiri Marzi è risultato disperso e ritrovato in condizioni di ipotermia gravissima durante la Marathon Trail Lago di Como. Il lavoro di squadra e la rapidità di intervento come fattori determinanti di successo negli interventi di soccorso previsti dal percorso ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana), una tecnica di soccorso utilizzata nei casi di ipotermia. Ne ha parlato oggi in conferenza stampa l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso. Bertolaso, da medico, ha illustrato le procedure adottate per l’intervento di salvataggio di un maratoneta di 18 anni di Griante (CO).
Il ringraziamento del ragazzo
L’atleta è rimasto per oltre un’ora tra la vita e la morte e proprio per questo durante la conferenza stampa ha voluto ringraziare pubblicamente tutte le persone che a vario titolo hanno compiuto una serie di interventi oltre l’eccezionale: “Se sono qui è solo merito loro, quanto accaduto ha del miracoloso”.
Bertolaso: il sistema dei soccorsi ha funzionato in modo mirabile
“E’ un sistema lo avete sentito ha funzionato davvero in modo mirabile – ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – che dimostra come si possa fare davvero qualcosa di eccezionale. Questa storia rappresenta tutto quello che non solo il sistema del welfare ma più in generale il sistema istituzionale, della gestione dell’emergenza e dell’urgenza e della Protezione civile possono arrivare a produrre quando, come sempre accade, si gioca di squadra e i giocatori possono essere considerati dei ‘top player’”.
I partecipanti all’evento
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, l’equipe sanitaria in servizio quel giorno preso l’elisoccorso di AREU di Sondrio, composta da Gabriele Aletti, anestesista rianimatore e Raffaella Gianoli, coordinatrice infermieristica del 118 di Sondrio e Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Area Critica Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. In sala anche Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza della Lombardia – AREU, e Francesco Locati, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Un lavoro di squadra
“Confermo in pieno le parole dell’assessore – ha commentato Gabriele Aletti che ha soccorso il giovane nei primi momenti – perché un’operazione del genere non necessita solo delle competenze dei singoli, ma anche e soprattutto che queste vengano espressa in maniera armonica proprio come in un’orchestra dove ognuno ha il proprio fondamentale compito e segue una regia. Questo ha permesso di salvare la vita a un paziente che è stato trovato in condizioni gravissime”.
Professionisti che lavorano con passione e competenza
“Al di là degli aspetti prettamente sanitari – ha sottolineato Luca Lorini – mi piace evidenziare la grande passione con cui tutti gli operatori chiamati in causa svolgono il loro lavoro. Una passione supportata da un livello di competenze davvero molto elevato”.
Comunicazione efficace e elevato profilo professionale
”Tra gli elementi di successo di questo intervento – ha spiegato Gianoli – ci dono stati la comunicazione efficace tra le diverse equipe coinvolte e la Sala Operativa Regionale di Emergenza Urgenza di Bergamo, e l’elevato profilo dei professionisti intervenuti che frutto di una formazione continua e mirata”.





