LNews-BONIFICHE, FONTANA E MAIONE: AL LAVORO CON ANCI E GOVERNO PER GARANTIRE CONTINUITÀ INTERVENTI. NO A CENTRALISMO, SÌ A DELEGA COMPETENZE

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PRESIDENTE E ASSESSORE INTERVENGONO DOPO PRONUNCIA CONSULTA SU FUNZIONI COMUNI IN MATERIA DI BONIFICHE SITI CONTAMINATI
(LNews – Milano, 27 lug) “È stata impugnata la nostra legge, ma non quella di altre Regioni che in Italia si comportano come la Lombardia. Una sentenza che va nella direzione del centralismo e non certo verso la delega delle competenze che, per quanto ci riguarda, è il modo corretto per collaborare con Comuni e Province. In ogni caso vedremo se il Governo potrà intervenire e anche noi ci attiveremo per capire come risolvere questa situazione”. Lo ha dichiarato, a margine dell’inaugurazione del cantiere della Città della Salute, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 5 della legge 30 della Regione Lombardia datata 27 dicembre 2006, con cui si attribuivano alle amministrazioni comunali le funzioni amministrative in materia di bonifica dei siti inquinati.
Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima Giorgio Maione: “Abbiamo già avviato un confronto con Anci Lombardia al fine di trovare una soluzione condivisa per affrontare gli effetti che la sentenza della Consulta genera sul territorio lombardo. La sentenza, infatti, è stata pubblicata ieri e già nel pomeriggio i funzionari della Regione hanno tenuto una riunione tecnica con Anci Lombardia: abbiamo l’obiettivo comune di non rallentare i tempi per quanto possibile e garantire la continuità degli interventi per i quali la Regione sta investendo ingenti risorse”.
“Di fatto da oggi i Comuni non possono più esercitare le funzioni relative alle procedure operative e amministrative, come la convocazione della conferenza di servizi, l’approvazione e l’autorizzazione all’esecuzione del piano della caratterizzazione, l’approvazione del progetto di bonifica di aree contaminate di ridotte dimensioni o l’approvazione della relazione tecnica per la rimodulazione degli obiettivi di bonifica” ha proseguito l’assessore. Non sono invece interessati dalla sentenza i siti di interesse regionale e nazionale e i progetti di bonifica dei siti orfani finanziati con risorse del PNRR M2C4. I finanziamenti Pnrr sugli interventi di rigenerazione urbana o altri interventi comunali che prevedono una bonifica preventiva rischiano invece un grosso ritardo nelle procedure a seguito degli effetti della sentenza.
“Abbiamo intrapreso un confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al fine di proporre una modifica normativa risolutiva a livello nazionale che legittimi l’esercizio da parte dei Comuni delle competenze in tema di bonifiche” ha concluso Maione. “Ho scritto personalmente al ministro proponendo una bozza di norma da far approvare nel più breve tempo possibile per sbloccare la situazione. I nostri uffici hanno già attivato un primo provvedimento con le prime indicazioni ai Comuni riguardanti gli effetti della sentenza e le conseguenze che avrà sulle loro pratiche amministrative”.
Regione Lombardia, infatti, si è già attivata con un primo provvedimento per dare le indicazioni ai Comuni e quantificare le risorse finanziarie e umane per l’espletamento delle funzioni amministrative. Risulta quindi necessario attivare la verifica dello stato di avanzamento dei procedimenti di bonifica in corso di istruttoria da parte dei Comuni del territorio lombardo. A tal fine, il provvedimento sarà inviato a brevissimo termine a tutti i Comuni del territorio lombardo, con la comunicazione delle relative disposizioni e chiedendo di compilare entro l’8 settembre una apposita scheda per ogni procedimento di bonifica in istruttoria. (LNews)
red

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