L’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, nell’ambito della fiera internazionale Expo Ferroviaria 2019, ha partecipato alla presentazione del mock-up del nuovo treno ibrido Stadler Flirt Diesel-elettrico, destinato al servizio ferroviario regionale in Lombardia.
Treno ibrido a impatto ambientale ridotto
“I treni ibridi – ha spiegato Terzi – percorreranno le tratte non elettrificate. Sono mezzi molto moderni, confortevoli e curati nei dettagli: dagli spazi per le biciclette e i passeggini, fino alla distanza tra i sedili. Viene anche agevolata l’accessibilità per le persone a mobilità ridotta, attraverso gradini scorrevoli che compensano la distanza tra le porte e la piattaforma”.
Ridotte emissioni e rumore
“Questi treni consumano il 30% in meno – ha proseguito Terzi – e garantiscono l’accesso e l’uscita dalle stazioni in modalità elettrica, assicurando quindi una riduzione sensibile del rumore oltre che delle emissioni. Il tutto dunque con attenzione a sicurezza, efficienza, ma anche al comfort e alla qualità della vita dei nostri cittadini”.
Treni ibridi finanziati dalla Regione
Lo scorso novembre, Stadler e Fnm hanno firmato un accordo quadro per una quantità massima di 50 treni. Contestualmente alla firma del contratto, è stato effettuato un primo ordine di 30 Flirt. La consegna dei primi convogli Flirt è prevista per la fine del 2021. La fornitura fa seguito a quanto stabilito dal programma di acquisto di nuovi treni, approvato e finanziato da Regione Lombardia.
A fine novembre consegna dei primi nuovi treni
A fine novembre saranno consegnati i primi nuovi treni (di tipo Rock e Pop) che fanno parte del programma di acquisto, interamente finanziato da Regione Lombardia, di 176 nuovi convogli per un investimento di 1,6 miliardi di euro. “Ormai siamo vicini a questo momento molto significativo – ha aggiunto Terzi -. Sarà l’inizio di un nuovo modo di viaggiare in Lombardia. L’impegno di Regione consentirà , progressivamente, di rinnovare la flotta più vetusta, quella di derivazione statale che ha 32 anni di media, mentre i treni già oggi in circolazione conferiti da Regione hanno 9 anni di media”.