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Case Aler Lodi con presidi territoriali e community manager

Stretta di mano in primo piano, dietro quattro persone sfumate. Foto utilizzata per l'articolo delle Case Aler Lodi con presidi territoriali e community manager

Franco: grazie a Regione aiuti concreti e presenza diretta sul territorio

Regione Lombardia mette in campo nuovi servizi di ‘accompagnamento sociale’ nelle case popolari Aler del Lodigiano. Saranno realizzati infatti presidi territoriali negli edifici Aler di Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo dove opereranno complessivamente due ‘community manager’ (detti anche operatori di quartiere), figure professionali innovative in grado di garantire un punto di ascolto per gli inquilini e un aiuto per risolvere problemi legati a questioni di carattere sociale, amministrativo o tecnico. A questo si aggiungono i fondi per sostenere i cittadini in condizioni di difficoltà che non riescono a pagare canoni e utenze.

Lodi, case Aler con presidi territoriali e operatori di quartiere

Si tratta di progetti sociali per i quali Regione, con risorse a valere sui fondi comunitari PR FSE, ha stanziato oltre mezzo milione di euro: 494.414 euro per l’iniziativa dei community manager, ovvero l’azione K1 ‘sostegno allo sviluppo e alla diffusione di servizi abitativi’, e 25.200 euro per l’azione L1 ‘sostegno a percorsi di accompagnamento per le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale’.

Presentazione del progetto agli stakeholder

Questa mattina Aler Pavia-Lodi ha presentato agli stakeholder le misure relative alla provincia di Lodi, con i responsabili dei progetti che hanno spiegato l’iter organizzativo e gli obiettivi da raggiungere, presenti anche i rappresentanti dei tre Comuni interessati, l’Università degli Studi di Pavia, la Caritas e associazioni di volontariato e sportive.

Paolo Franco, assessore regionale a Casa e Housing sociale, parla su un palco. Utilizzata per articolo di presidi territoriali garantiti da Regione per le case popolari di Aler Lodi.

Due figure presenti sul territorio

Saranno dunque assunte due figure (community manager) a supporto degli inquilini Sap (servizi abitativi pubblici) di Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo, che saranno costantemente sul territorio. I nuovi assunti si occuperanno della gestione sociale: dovranno verificare l’eventuale necessità di azioni di sostegno agli inquilini a rischio di povertà e di esclusione sociale e promuovere le azioni di welfare integrato. Parliamo di sostegno a percorsi di accompagnamento per le persone più deboli, di implementazione di misure per l’accesso e il mantenimento dell’abitazione nei casi di fragilità economica e sociale e di sviluppo di misure di sostegno alla povertà. Sul sito di Aler Pavia-Lodi è stato pubblicato il bando per assumere i due community manager, che possono inviare il proprio curriculum fino al 28 aprile 2025.

Le persone meritano un sostegno concreto

“Anche nel Lodigiano – ha evidenziato l’assessore Franco – attiviamo progetti di accompagnamento sociale sulla base di quanto stiamo già sperimentando, con risultati positivi, nell’area milanese. I presidi territoriali, gestiti da personale qualificato come i ‘community manager’, rafforzeranno la presenza delle istituzioni in contesti complessi, offrendo un contributo importante per la qualità della vita dei cittadini. Siamo vicini alle persone perbene che vivono nelle case popolari e meritano un sostegno concreto e fattivo. Abbiamo convogliato fondi europei su progetti in grado di determinare miglioramenti tangibili nei quartieri. La ‘Missione Lombardia’, ovvero il piano di rilancio delle politiche abitative regionali, presta grande attenzione alla dimensione sociale, accanto agli investimenti per le riqualificazioni e le manutenzioni”.

Aiuti e presidi per le case Aler Lodi da Regione Lombardia

“Ringraziamo Regione Lombardia – ha dichiarato Monica Guarischi, presidente Aler Pavia-Lodi – e la Giunta regionale per questa opportunità, che si tradurrà in aiuti concreti perché si svolgeranno quotidianamente sul territorio. Vogliamo creare un circolo virtuoso, in cui chi ha bisogno può avere l’aiuto che cerca e, contemporaneamente, lo stesso aiuto andrà anche a stabilizzare situazioni che potrebbero essere dannose per tutta la comunità delle case Aler. Aiutare una famiglia può voler dire aiutare tutto un condominio, perché l’integrazione e il rispetto reciproco portano sempre risultati nella quotidianità. Gli inquilini verranno anche sensibilizzati al costante pagamento dell’affitto e al rispetto delle regole”.

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