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Idroelettrico 2020, 10,5 milioni monetizzazione energia gratuita prodotta

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Sertori: risorse destinate ai territori che ospitano impianti

Con la delibera proposta dall’assessore a Montagna, Enti locali ed Energia, Massimo Sertori, la Giunta regionale ha determinato il controvalore della monetizzazione della fornitura gratuita dell’energia alla Regione Lombardia, con riferimento all’energia idroelettrica prodotta nell’anno 2020.

L’ammontare definito

Sulla base dei valori orari di produzione di energia elettrica immessa in rete nell’anno 2020 da parte delle grandi derivazioni idroelettriche in Lombardia e dei rispettivi prezzi orari di vendita, quindi, l’ammontare complessivo del controvalore da fornire gratuitamente è risultato essere pari a 10,5 milioni di euro.

Le ricadute sul territorio

Il 70% degli importi introitati servirà, infatti, ad abbattere gli oneri energetici di servizi pubblici situati nei territori interessati dalla presenza delle grandi derivazioni idroelettriche.

Riscrivere patto tra industria idroelettrica e territori

“L’attivazione della fornitura gratuita dell’energia elettrica ovvero del suo controvalore – spiega l’assessore Massimo Sertori – è un ulteriore tassello per riscrivere il patto tra industria idroelettrica e territori che ospitano tali infrastrutture. E un ulteriore passo che mira a creare sinergia tra mondo economico e i territori alpini. Senza acqua e dislivello non esisterebbe l’industria idroelettrica. Realtà che, proprio per questi motivi, non è ‘delocalizzabile’. In questo senso la recente normativa statale che valorizza il ruolo delle Regioni nelle procedure di gara per la riassegnazione delle concessioni scadute ha proprio lo scopo di riavvicinare l’industria idroelettrica ai territori”.

Fondi prioritariamente alle Rsa

“Così come stabilito dalla delibera regionale del 6 luglio 2020 – sottolinea l’assessore – la destinazione dei proventi della monetizzazione dell’energia idroelettrica per l’anno 2020 sarà infatti distribuita prioritariamente alle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa)”.

Opportunità per i territori

“Ci auspichiamo – conclude Sertori – che gli operatori colgano l’opportunità di poter lavorare in piena in sinergia con i territori. Sviluppando infatti quelle progettualità che possano consentire uno sviluppo sostenibile degli impianti esistenti. E consentendo, quindi, il raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia rinnovabile. Nonchè, contestualmente, la tutela degli ambienti interessati dalla presenza delle infrastrutture”.

gus

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