Ricerca scientifica in chiave extreme, tutta l’Arabia Saudita in handbike

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La sfida del professor Matteo Parsani per promuovere l'inclusione

Parte il 17 dicembre 2023 l’impresa che vedrà il professor Matteo Parsani attraversare la penisola dell’Arabia Saudita su una handbike. Quasi 150 chilometri al giorno, per un totale di oltre 3.000 chilometri. Una sfida fino a poco tempo fa ritenuta impossibile per una persona che dal 2017 vive con una lesione spinale incompleta.

Il viaggio del professor Parsani, che insegna matematica applicata e scienze computazionali al KAUST (King Abdullah University of Science and Technology), in Arabia Saudita, è stato presentato giovedì 9 novembre al Campus di Lecco del Politecnico di Milano.

L’Arabia Saudita in handbike, Lara Magoni: Parsani ambassador dell’inclusività

Lo spirito del protagonista di Athar – East to West non ha conquistato solo l’Arabia Saudita. Anche le istituzioni sono rimaste colpite da questo espatriato nato a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. “Il professor Matteo Parsani sarà protagonista di un’impresa dal valore sportivo e sociale di altissimo livello – ha detto Lara Magoni, sottosegretario con delega allo Sport e ai Giovani di Regione Lombardia – Con grande onore che desidero consegnargli la bandiera lombarda e nominarlo Ambassador di un impegno che Regione Lombardia ha preso e continuerà a mantenere. Rendere la nostra regione quanto più inclusiva possibile. Per fare ciò la ricerca è fondamentale. Realtà come il Politecnico di Milano, in tutte le sue diramazioni, rappresentano per noi eccellenze da sostenere e salvaguardare”.

Mauro Piazza: sport e ricerca all’avanguardia della ricerca nell’agenda regionale

“Sono qui con grande piacere, per l’importanza di questo palcoscenico internazionale, vista la presenza della delegazione dall’Arabia Saudita – ha detto Mauro Piazza, sottosegretario di Regione Lombardia con delega a Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale – . Rappresento un territorio che si distingue sempre di più per le eccellenze nel tema della riabilitazione e della qualità di vita degli ambienti. Inoltre, tematiche come lo sport, l’inclusione e la ricerca sono nell’agenda di Regione Lombardia, che su questi temi è da sempre all’avanguardia”.

Sarà il dottor Franco Molteni, direttore Clinico del Centro di Riabilitazione Villa Beretta e dell’istituto di ricerca e innovazione a esso collegato, a monitorare il professor Parsani nella sua sfida, per comprendere a fondo gli effetti di un’attività fisica estrema sul sistema nervoso di una persona con una lesione spinale. “Quella di Matteo Parsani – ha detto Molteni – non è soltanto un’impresa umana: è anche un’occasione per condividere esperienze utili al progresso scientifico. I grandissimi progressi che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, se usati in modo intelligente, aiutano le persone a ricostruire il senso di una vita e dimostrano che la tecnologia ci può rendere più umani”.

Il KAUST ha da subito sposato il progetto di questo suo professore che vanta collaborazioni con il gruppo McLaren e guida un team di ricerca di circa 15 persone. Il viaggio di Matteo Parsani attraverso il Regno dell’Arabia Saudita è una sfida immensa, che proprio per questo sarà fonte di ispirazione per stimolare la ricerca scientifica

Athar, ‘lasciare un segno’

Nella lingua araba la parola ‘Athar‘ significa ‘lasciare un segno‘. Un termine che la dice lunga sulla molla che ha spinto il professor Parsani a portare avanti questo progetto. “Voglio promuovere valori come la speranza, l’empowerment e l’autodeterminazione, sostenere le persone con disabilità fisiche e promuovere l’innovazione” spiega il professor Matteo Parsani. “Non dobbiamo guardare lontano per vedere qualcuno che sta peggio di noi. Si tratta di riformulare il pensiero e cambiare prospettiva. Quando affrontiamo un momento di incertezza e ci sentiamo bloccati, dovremmo comunque essere grati, anche per le cose che ci sembrano ovvie. Dobbiamo avere fiducia. Quando una porta si chiude, se ne apriranno altre quattro. E si aprono tutte su un balcone con vista sull’oceano”.

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