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Covid, al ‘Papa Giovanni’ di Bergamo 1.000 tamponi al giorno con ‘Panther’

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‘Panther’, il più recente sistema di processazione di tamponi che consente al Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo dianalizzare fino a 1.000 tamponi al giorno in modalità fortemente automatizzata ed efficiente, è stato oggetto dell’approfondimento odierno di Lombardia Notizie Online cui hanno partecipato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst, e Andrea Gianatti, direttore del Laboratorio.

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‘Panther’ va ad aggiungersi alle tre differenti piattaforme per l’attività di diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 già presenti al Papa Giovanni XXIII che, comunque, continueranno a ricoprire un ruolo significativo.

In dotazione al nosocomio bergamasco grazie a donazioni

“È grazie alle donazioni raccolte durante l’emergenza Covid – ha spiegato Maria Beatrice Stasi – che abbiamo acquisito Panther con la formula del ‘noleggio’. Questa tecnologia ci consente di raddoppiare i tamponi che riusciamo a processare ogni giorno. Un’organizzazione che ci consente di garantire la gestione del boom dei test di questo periodo e la massima precisione e sicurezza ai nostri pazienti, contribuendo in modo sostanziale al programma di screening regionale”.

In totale, da marzo a oggi, nei laboratori del Papa Giovanni, sono stati processati oltre 62.000 tamponi ed eseguiti più di 28.000 test sierologici.

Ottimizzati i processi diagnostici

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“Il Dipartimento di Medicina di Laboratorio – ha aggiunto Andrea Gianatti – ha affrontato l’emergenza Covid-19 da subito con grande disponibilità e collaborazione. Abbiamo coinvolto tutto il personale in modo coordinato. Unendo esperienze e competenze acquisite trasversalmente nei laboratori e ridistribuendo le risorse umane al fine di ottimizzare i processi diagnostici”.

Ingente lavoro del personale

“Il contributo che il Papa Giovanni XXIII sta continuando a dare alla sorveglianza sanitaria per il Covid-19 sul territorio provinciale è assolutamente decisivo – ha concluso Maria Beatrice Stasi. Un lavoro ingente per il quale è doveroso ringraziare tutto il personale medico e infermieristico, tecnico e amministrativo. Impegnato in queste settimane a garantire un’attività straordinaria che si affianca a quella clinica ordinaria”.

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