Rigenerazione urbana, Foroni: legge ‘shock’ per facilitare recupero aree

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L'assessore: valorizzare edifici e aree esistenti sarà più facile, la nostra è la prima regione in Italia a dare l'esempio

L’assessore: valorizzare edifici e aree esistenti sarà più facile

Facilitare e rendere più convenienti gli interventi di rigenerazione urbana nelle aree dismesse e di recupero edilizio degli edifici, a completamento della strategia regionale per la riduzione del consumo di suolo. È questo l’obiettivo dei progetti di legge di modifica della legge 12/2005, focalizzati sulla rigenerazione urbana e gli incentivi al recupero, approvati oggi dal Consiglio regionale, dopo che la Giunta regionale aveva licenziato la relativa delibera il 17 giugno scorso.

La nostra è la prima regione in Italia a dare l’esempio

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni, secondo il quale “non ci sono al momento in Italia esempi come questo: la rigenerazione urbana è fondamentale per evitare consumo di suolo, recuperare l’esistente e abbattere i costi. Se vogliamo preservare la Lombardia dal consumo di suolo, dobbiamo investire nel recupero dell’esistente, sia esso un immobile abbandonato o un’area dismessa o da bonificare. Recuperare edifici fatiscenti serve a rendere più belle, vivibili e sicure le nostre città, costa meno in termini di denaro e burocrazia, ma serve anche a sottrarre spazio al degrado e alla criminalità”.

Patrimonio quando viene valorizzato diventa una leva importante

“Questa normativa – ha commentato l’assessore Foroni – vuole avere un effetto shock sullo sviluppo urbanistico, segnando una linea di Demarcazione precisa e avendo un impatto immediato. Dal giorno dopo l’entrata in vigore della legge, recuperare l’esistente diventerà più vantaggioso che costruire ex novo. È una legge che taglia tasse e burocrazia. Snellimento burocratico e procedure semplificate permetteranno di procedere più velocemente. Il patrimonio immobiliare può essere una leva di sviluppo per il territorio se sapremo valorizzarlo, rispondendo ai bisogni reali delle persone che lo abitano. Senza l’incentivo del taglio degli oneri di urbanizzazione il settore edile continuerebbe a restare fermo”. In tema di bonus volumetrico del 20% sul costruito, l’assessore Foroni ha confermato che “non sarà automatico ma legato alla qualità dell’intervento, in base a criteri che stabilirà la Giunta regionale con un’apposita delibera”.

Obiettivi e azioni previste per la rigenerazione urbana in Lombardia

La legge individua misure di incentivazione come riduzione di oneri o bonus volumetrici. Così da rendere più convenienti i progetti di rigenerazione urbana e di recupero del patrimonio edilizio. Introduce semplificazioni procedurali per rendere più veloci i processi (procedura per individuare gli ambiti di rigenerazione, per recuperare immobili dismessi, per i cambi d’uso, normativa sugli usi temporanei). Si riallinea alla normativa edilizia statale con deroghe alle norme edilizie (distanze, altezze). Punta a facilitare gli interventi di rigenerazione urbana e il recupero del costruito. Introduce premialità nei finanziamenti regionali per gli interventi. Sono, infine, stati previsti l’istituzione di un fondo per finanziare interventi di rigenerazione, studi di fattibilità e strumenti finanziari innovativi per il partenariato pubblico privato. “Una legge fortemente ecologica – ha rimarcato l’assessore -. Perché punta a ridurre gli oneri per chi recupera. Inoltre li aumenta a chi costruisce ex novo”.

Scelte elastiche per adattarsi al territorio

“Abbiamo deciso di dare vita a un apparato uniforme per tutta la Lombardia dando lo stesso tempo la possibilità di optare per scelte ‘elastiche’. Non è una legge contro qualcuno, ma per tutta la Lombardia – ha spiegato Foroni -. Perché offre agli enti locali la possibilità di affinare e declinare le normative secondo le loro differenti esigenze e fattispecie territoriali.

Dalla montagna alle campagne

Non possiamo pensare che un piccolo Comune delle nostre montagne abbia le stesse problematiche di un capoluogo di Provincia o di una cittadina della Bassa, e viceversa”. Ci sono luoghi nelle nostre campagne che possiamo recuperare, dove il bonus non andrà a incidere più di tanto. È una norma che consentirà anche di investire in ambito agricolo. Milano è un caso unico. Dobbiamo certamente salvaguardare il capoluogo. Forse si tratta dell’unica realtà dove il recupero delle aree dismesse e degli edifici abbandonati è già da tempo realtà. Almeno per una parte della metropoli”.

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