Arresti traffico illecito rifiuti, assessore De Corato: aumentare pene

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“Abolire patteggiamento per gravi reati ambientali”

“I miei ringraziamenti alla Direzione distrettuale antimafia milanese e ai Carabinieri di Como che hanno arrestato sei persone per traffico illecito di rifiuti speciali a Senna Comasco. Si parla di almeno 85.000 metri cubi di materiale sversato in un’area sottoposta a vincolo ambientale. Compromettendo notevolmente l’ecosistema della zona in cui ci sono diverse falde acquifere”. Lo afferma l’assessore di Regione Lombardia alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione, Riccardo De Corato, commentando gli arresti effettuati nella mattinata di giovedì 8 luglio dai Carabinieri di Como per traffico illecito di rifiuti speciali. “Questa vicenda – aggiunge De Corato – fa ripensare a quella dei fanghi tossici, spacciati come fertilizzanti da un’azienda del bresciano. E che hanno inquinato i campi di circa ottanta Comuni lombardi”.

Servono Nucelei Ambientali della Polizia locale

“È chiaro, e gli arresti di giovedì 8 luglio lo dimostrano, che tra criminalità organizzata e delinquenti senza scrupoli – aggiunge l’assessore – questo è un business ormai diffuso. Per contrastare e prevenire questo fenomeno è fondamentale il controllo del territorio non solo da parte delle Forze dell’ordine, ma anche dei Nuclei Ambientali della Polizia locale dotati di adeguate strumentazioni. Come i droni e le fototrappole finanziate tramite bando dalla Regione”.

Dare un segnale forte con pene più severe

“Di pari importanza – continua l’assessore – è la necessità, di fronte a reati ambientali così gravi, di dare un segnale forte. E che faccia capire a questi criminali che non si scherza. Per questi crimini, che attentano alla salute delle persone e al tessuto produttivo di intere aree geografiche, bisogna rivedere interamente la legge sui reati ambientali”. “Le pene – conclude De Corato – devono essere severe ed esemplari per contrastare un business milionario. Su questo reato va abolita la possibilità di patteggiare e le condanne devono essere raddoppiate”.

gus

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