“Abbiamo incontrato i sindacati dei frontalieri per avanzare proposte concrete per rendere attrattivo, in sanità, il lavoro di medici e infermieri nelle aree di confine. Questo è il nostro obiettivo: aumentare lo stipendio di medici e infermieri dei presìdi di confine utilizzando il contributo di solidarietà da parte dei vecchi pendolari che – è bene ricordarlo – allo stato attuale usufruiscono dei servizi del Sistema sanitario regionale senza contribuirvi”. Lo dichiara l’assessore regionale con delega ai Rapporti con la Confederazione elvetica, Massimo Sertori, che ha convocato e guidato, martedì 22 luglio 2025, a Palazzo Pirelli, l’incontro tra Regione e associazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), sul tema del contributo economico al servizio sanitario italiano da parte dei lavoratori frontalieri.
La percentuale minima
“Abbiamo deciso di applicare – prosegue Massimo Sertori – la percentuale minima prevista per legge, ovvero il 3% della paga netta”.
Frontalieri, al lavoro per nuova sanità in aree di confine
“Abbiamo voluto inoltre ascoltare – continua l’assessore – la parte sindacale e per questo abbiamo avanzato la proposta di studiare la modalità di un welfare territoriale per rispondere ad alcune esigenze specifiche dei frontalieri”.
L’obiettivo
“Il nostro obiettivo fondamentale – sottolinea – è quello di rafforzare la sanità pubblica e rendere attrattivo il lavoro di medici, infermieri e personale sanitario aumentando sensibilmente la loro retribuzione”.
Lavoro per tradurre in pratica il confronto
“Dopo questo incontro – conclude Massimo Sertori – avanzeremo proposte concrete per tradurre quanto abbiamo discusso e concordato”.