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Autonomia e sanità, Piazza: riforma è opportunità anche per il Sud

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Sottosegretario replica a ministro Tajani

“Il ministro Tajani può stare tranquillo, l’Autonomia differenziata non penalizzerà la sanità del Sud. Anzi, sarà l’occasione per colmare il vistoso gap scavato nel corso degli ultimi decenni a danno dei cittadini delle altre zone del Paese”. Lo afferma il sottosegretario della Regione Lombardia con delega all’Autonomia e ai rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza, replicando al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che, venerdì 5 aprile 2024, è intervenuto al riguardo partecipando al convegno ‘La salute come fondamentale diritto‘ sul tema della sanità e dell’Autonomia.

Autonomia e sanità, Piazza tranquillizza Tajani

“I dati della migrazione sanitaria dal Sud verso gli ospedali del Nord – osserva l’esponente della Giunta Fontana – parlano chiaro e palesano un’evidente problema. Perché a nessuno fa piacere fare migliaia di chilometri per risolvere un problema di salute”.

L’uso delle risorse

In certe aree del Paese, ribadisce Piazza, “il problema è oggi, non domani. Con molti miliardi di risorse destinati alle strutture sanitarie e non spesi da alcune Regioni”.

Ddl Autonomia e LEP

Il ddl sull’Autonomia sottolinea il sottosegretario lombardo, “con la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), previsti da vent’anni ma mai attuati, aumentano in maniera significativa le garanzie per tutti gli italiani. Di più – evidenzia Piazza – i LEP dovranno essere garantiti a tutti i cittadini, quindi a tutte le Regioni, anche per quelle che non chiederanno di gestire più deleghe e competenze”.

Percorso prosegue

È evidente, aggiunge il sottosegretario, “che il percorso dell’Autonomia stia proseguendo con grande attenzione verso la tutela dei diritti di tutti. E con massima attenzione a non creare squilibri, ma anzi a ridurre ed eliminare quelli esistenti. Rappresentando una grande opportunità di responsabilizzare le classi dirigenti dei territori che, senza più alibi, dovranno rendere conto di ciò che fanno e di come lo fanno. A partire proprio dalla sanità”.

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