“Con questa delibera stanziamo 3 milioni di euro a favore della conciliazione che andranno a coprire la programmazione triennale e si aggiungeranno alle risorse già messe in campo con un’altra importante misura per la conciliazione, ossia la delibera ‘Nidi gratis'”. Lo ha detto l’assessore alla Famiglia e Pari Opportunità Silvia Piani commentando la misura approvata su sua proposta, che ha l’obiettivo di sostenere l’armonizzazione tra vita privata e vita professionale al fine di migliorare il benessere della propria comunità e garantire al contempo una maggiore parità tra uomini e donne.
I numeri dei destinatari raggiunti
Secondo il rapporto di valutazione strategico commissionato da Regione Lombardia per migliorare l’impatto, gli interventi ad oggi attuati con i Piani Territoriali di Conciliazione hanno già consentito di raggiungere importanti risultati. Infatti, al 30 settembre 2019, 17.200 persone avevano già beneficiato degli interventi, oltre ad una platea più allargata di cittadini e imprese raggiunti da iniziative di sensibilizzazione e comunicazione.
Le azioni per favorirla
Nel dettaglio sono stati finanziati servizi di assistenza a supporto del caregiver familiare, oltre a servizi per la gestione del pre e post scuola nei periodi di chiusura scolastica; servizi di supporto alla fruizione nel tempo libero a favore di minori e azioni di formazione per micro, piccole e medie imprese.
Interventi a tutto campo a favore della conciliazione
“Si tratta di un tema molto sentito – ha continuato l’assessore – perché conciliare i tempi lavorativi e i tempi della famiglia è sempre più complicato e resta una sfida considerevole per molti genitori e lavoratori con responsabilità di cura e assistenza a figli o genitori anziani. Gli interventi in campo da parte di Regione Lombardia sono perciò diversi e articolati al fine di favorire la conciliazione, un’esigenza importante per tutte le famiglie lombarde”.
I Piani Territoriali di Conciliazione vita-lavoro potranno beneficiare di 2,8 milioni di euro, trasferiti alle ATS lombarde e ripartiti in base alla popolazione residente sul territorio. Nel dettaglio:
- ATS Città Metropolitana di Milano (province di Milano e Lodi); 276.000 euro per il 2020, 346.000 euro per il 2021, 346.000 euro per il 2022
- ATS Insubria (province di Como, Varese) 117.00 euro per il 2020, 146.300 euro per il 2021, 146.300 euro per il 2022
- ATS Montagna (provincia di Sondrio, Val Camonica/BS, Medio e Alto Lario/CO) 23.700 euro per il 2020, 29.600 per il 2021 e 29.600 per il 2022
- ATS Brianza (province di Lecco e Monza e Brianza) 96.300 euro per il 2020, 120.400 per il 2021 e 120.400 per il 2022
- ATS Bergamo (provincia di Bergamo) 88.600 euro per il 2020, 110.700 per il 2021, 110.700 per il 2022
- ATS Brescia (provincia di Brescia) 92.700 per il 2020, 115.800 per il 2021 e 115.800 per il 2022
- ATS Val Padana (province di Mantova e Cremona) 61.300 per il 2020, 76.600 per il 2021 e 76.600 per il 2022
- ATS Pavia (provincia di Pavia) 43.400 per il 2020, 54.200 per il 2021 e 54.200 per il 2022
Altri 200.000 euro resteranno in capo a Regione Lombardia per azioni di omogeneizzazione e confronto dei vari interventi in diversi ambiti territoriali al fine di facilitarne l’attuazione e l’efficacia.
str