Cremona, illustrati criteri sorveglianza sub intensiva neonatale

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Gallera incontra i sindaci e presidente Provincia

In attuazione dell’impegno assunto nel corso dell’assemblea del 12 dicembre, l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha incontrato, a Palazzo Lombardia, una delegazione di sindaci della provincia di Cremona, insieme al presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, e ha illustrato loro i parametri dell’attività di sorveglianza sub intensiva neonatale dell’ospedale di Cremona, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme regionali prevista per il 1 marzo.

Percorso di qualificazione dell’ospedale

“L’incontro è stato molto proficuo – spiega Gallera – e ha messo in evidenza l’importanza del fattivo e leale confronto fra le istituzioni. È stato chiarito innanzitutto che il percorso di
qualificazione dell’ospedale prosegue in modo incessante. Abbiamo affrontato con la massima trasparenza come andrà a caratterizzarsi la medicina materno fetale del presidio. Le attività della sorveglianza sub intensiva fotografano quanto avviene già nel reparto di neonatologia di Cremona grazie alla elevata qualità dei professionisti e degli operatori in
servizio, salvo pochissime eccezioni di particolare complessità che saranno invece gestite dall’ospedale hub di Brescia che già si avvale delle specialità necessarie e che possono vantare una casistica consistente”.

Chi gestirà Cremona

In particolare, potranno continuare a essere gestiti a Cremona, i neonati prematuri di età gestazionale superiore alle 32 settimane, con peso superiore a 1500 grammi, neonati intubati per depressione acuta in sala parto, estubabili entro 12 ore e che richiedono assistenza respiratoria non invasiva o la somministrazione di farmaci specifici per favorire la respirazione; i neonati che necessitano di posizionamento di catetere venoso ombelicale o catetere venoso centrale percutaneo per accesso venoso stabile, i neonati con convulsioni o in sindrome da astinenza e i neonati in back trasport o in riavvicinamento al domicilio, ricoverati in Centri di terapia Intensiva Neonatale, clinicamente stabili e non necessitanti di cure intensive, secondo criteri condivisi tra Centro Hub e Centro Spoke.

I criteri operativi

Tali criteri sono stati definiti dal Gruppo di lavoro specificatamente istituito ed approvato dal Comitato Percorso Nascita e Assistenza Pediatrica-Adolescenziale e successivamente parametrati alla realtà specifica di Cremona grazie alla preziosa collaborazione del dottor Bruno Drera, responsabile TIN di Cremona, e degli specialisti dell’ospedale di Brescia.
Durante l’incontro, sono stati altresì approfonditi i contenuti del documento che riguarda l’assetto e lo sviluppo del sistema socio-sanitario regionale del cremonese, sottoscritto dai sindaci e consegnato all’assessore Gallera.

Sindaci molto attenti

“Ho apprezzato molto la capacità dei sindaci di sintetizzare tematiche di stretta attualità – ha aggiunto Gallera – che devono essere approfondite. Per questo, ho dato mandato all’Ats
della Valpadana affinché la Conferenza dei Sindaci sia il punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo del legame fra ospedale e territorio e per discutere delle linee strategiche e programmatiche per migliorare l’offerta dei servizi per i cittadini”.

Patto per la Salute

Sul tema della revisione del DM70, richiamato nel documento presentato dai sindaci, Gallera ha spiegato che tale ipotesi sia già contenuta all’interno del Patto per la Salute da poco approvato, su espressa richiesta delle Regioni e della Lombardia in particolare.

Più collaborazione tra Asst Cremona e Mantova

Al termine dell’incontro, Gallera ha manifestato l’impegno di fare in modo che venga intensificata la collaborazione fra le Asst di Cremona e di Mantova al fine di sviluppare nuove e
importanti potenzialità di sviluppo e di crescita delle opportunità e dei servizi sanitari e socio-sanitari del sud della Lombardia.

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