“Al tavolo del Ministero, abbiamo ribadito la necessità di garantire la massima tutela e salvaguardia dei lavoratori Beko del sito produttivo di Cassinetta di Biandronno. Regione Lombardia è in prima linea per difendere il futuro occupazionale di centinaia di famiglie e per costruire soluzioni concrete a una crisi che coinvolge un comparto strategico per il nostro territorio”. Così l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi al termine dell’incontro convocato a Roma dal ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIME) Adolfo Urso.
Crisi Beko, Regione Lombardia chiede confronto costruttivo
Dopo una serie di confronti avviati nei mesi scorsi con le parti sociali e gli attori istituzionali, Regione Lombardia è tornata a chiedere con determinazione un percorso chiaro e un confronto costruttivo nei giusti tempi, per garantire certezze ai lavoratori e alle loro famiglie e un nuovo piano industriale di investimento sui territori, con impegni concreti da parte dell’azienda per il rilancio produttivo.
Il ruolo chiave del ministero
In questo quadro assume un ruolo chiave il Ministero nell’integrazione delle risorse per sostenere investimenti tecnologici e programmi di formazione, fondamentali per l’occupabilità dei lavoratori. È prevista anche l’attivazione di piani territoriali specifici per rispondere alle esigenze di ogni singolo stabilimento, salvaguardando le competenze e il valore dell’industria locale.
Tironi: pronti ad avviare percorsi di riqualificazione
“Regione Lombardia – prosegue l’assessore Tironi – conferma la propria piena disponibilità e il massimo impegno per accompagnare il dialogo tra le parti, attivando tutti gli strumenti regionali utili a gestire questa delicata fase. Siamo pronti a progettare e avviare nuovi percorsi di riqualificazione e supporto, tenendo conto della complessità della situazione, del numero di lavoratori coinvolti e delle ricadute sociali che questa crisi potrebbe generare”.
La Regione continuerà a vigilare affinché il confronto prosegua in maniera costruttiva e nell’interesse dei lavoratori e del tessuto economico lombardo.