Presentata a Palazzo Lombardia la Fondazione ‘Walter Tobagi’ per la cultura giornalistica, costituita, e riconosciuta con un decreto firmato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
La Fondazione si occupa delle attività formative dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia con l’obiettivo di andare anche oltre la ‘formazione continua’ imposta dalle leggi sugli Ordini. Rappresenta una evoluzione non solo giuridica dell’Associazione Walter Tobagi per la formazione al giornalismo. Per anni ha infatti gestito la Scuola di giornalismo dell’Ordine, poi trasformata in Master universitario.
A Milano nasce la Fondazione Walter Tobagi
Lo strumento della Fondazione è particolarmente adatto a questo scopo, per l’autonomia che le è riconosciuta, per la stabilità finanziaria che le è imposta, per la capacità di attrarre contributi, in qualsiasi forma, da parte di attori terzi e interessati ai suoi scopi.
“Fa particolarmente piacere parlare di giornalismo e associarlo alla figura di Walter Tobagi – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Bilancio e Finanza Marco Alparone – perché significa fare riferimento al giornalismo con la G maiuscola. Tobagi è stato un uomo che ha insegnato che cos’è il vero giornalismo e l’approfondimento delle notizie. Un uomo che non si accontentava mai della superficie, e che ha pagato con la vita la passione e la dedizione per l’informazione”.
Essere giornalisti significa scrivere la verità
“Walter Tobagi ci ricorda che essere giornalisti – ha proseguito Alparone – vuol dire andare dentro la notizia, approfondire, scrivere la verità. La Fondazione che si occuperà della formazione giornalistica, saprà suggerire come usare al meglio i nuovi strumenti a disposizione dei giovani che si avvicinano alla professione. Sarà inoltre un punto di riferimento molto utile anche per chi, tutti i giorni, già lavora nelle redazione dei giornali”.
Formazione di altissimo livello
“La società – ha affermato il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia Riccardo Sorrentino – è diventata molto complessa. I giornalisti hanno bisogno di formazione continua e di altissimo livello per diventare ‘traduttori culturali’. Avevamo bisogno di uno strumento più adatto alle nostre esigenze e in grado di coinvolgere eventuali partner. Di qui l’idea di trasformare l’Associazione Walter Tobagi che ha organizzato la prima scuola di giornalismo in Italia. E’ rimasto pertanto l’omaggio al grande giornalista ucciso dai terroristi: il suo giornalismo era così attento e consapevole che ancora oggi è di grande attualità”.
“La Fondazione – ha spiegato – in concreto si occuperà della formazione continua, sinora prerogativa dell’Ordine, e proporrà alcuni ‘tool box’ che abbiamo già iniziato a preparare. Stiamo lavorando al primo tra questi, dedicato al processo penale, con cui affrontiamo il tema della giustizia mediatica”.
“In pratica – ha detto ancora – vogliamo consentire al grande pubblico di comprendere cos’è il metodo giornalistico, cosa significa lavorare per una informazione corretta e verificata, cercare la verità delle cose in tempi rapidissimi. C’è inoltre il tema della libertà di espressione che ci vede impegnati da molto tempo, oltre a quello della compatibilità economica. Abbiamo bisogno di studiare anche delle forme nuove, come si fa all’estero. Tutto ciò anche per valutare come le aziende editoriali possano sostenersi con modalità alternative rispetto alla semplice richiesta di finanziamenti”.
Alla presentazione della nuova Fondazione hanno partecipato, tra gli altri, la rettrice dell’Università Statale di Milano Marina Brambilla, consiglieri nazionali e regionali dell’Ordine dei giornalisti. Con loro anche l’editorialista del ‘Corriere della Sera‘ Ferruccio De Bortoli, il presidente del Consiglio di Disciplina Territoriale della Lombardia Paolo Della Sala e alcuni componenti dell’organo esecutivo.