È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regionale (BURL, 13 marzo serie Ordinaria) l’Avviso pubblico a favore dei genitori separati o divorziati in condizione di disagio abitativo e per la promozione di azioni di mediazione familiare così come stabilito dal provvedimento della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, Silvia Piani, al termine del 2019.
I contributi
“Il numero delle richieste e il bisogno che abbiamo intercettato – ha spiegato l’assessore Piani – ci hanno indotti a rinnovare ulteriormente il finanziamento a questa iniziativa, cui teniamo particolarmente”. “Lo facciamo – ha continuato – attraverso uno stanziamento di 500.000 euro destinati a incrementare la dotazione finanziaria per il sostegno affitti da assegnare alle Ats, proporzionalmente alla popolazione residente, e di 1,3 milioni di euro per promuovere interventi di mediazione familiare. Sempre assegnati alle Ats in base alla popolazione residente”.
Fondi cresciuti
“In particolare la misura – ha continuato Piani – è stata implementata sotto l’aspetto del sostegno agli interventi di mediazione familiare attivabili mediante progetti individualizzati, su richiesta alle Ats”.
Processo collaborativo
“Lo strumento – ha proseguito – rappresenta un processo collaborativo di risoluzione del conflitto con il quale le coppie con figli possono essere supportate e assistite da un soggetto terzo imparziale, utile a trovare una soluzione accettabile per entrambi i coniugi relativa ai problemi di riorganizzazione dopo la separazione”.
I beneficiari della misura
Possono usufruire del contributo i genitori separati o divorziati:
– con figli nati o adottati nel corso del matrimonio;
– intestatari diretti (o co-intestatari con familiari) di contratto di locazione regolarmente registrato; o che si trovano a vivere ospitati presso strutture di accoglienza perché in condizione di grave marginalità sociale;
– residenti in Lombardia da cinque anni;
– con un Isee in corso di validità inferiore o uguale a 30.000 euro;
– che non risultano beneficiari di contributi regionali per il recupero della morosità incolpevole e/o non risultano assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà di Aler o dei Comuni, salvo il caso in cui il canone è corrisposto a prezzo di mercato e non calmierato o concordato;
– che non sono stati condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la persona.
I destinatari
Il destinatario della misura può beneficiare di un contributo per la durata di un anno dall’approvazione della domanda, fino al 40% della spesa sostenuta. E fino a un massimo di 2.500 euro nel caso di canone calmierato. E di 3.500 per l’emergenza abitativa nel caso di canone a prezzo di mercato.
Grave marginalità
In caso di genitore in stato di grave marginalità, oltre al contributo al canone di locazione della durata di anni due (invece di uno), può essere riconosciuto, con la definizione di un progetto personalizzato, anche un contributo aggiuntivo. Fino a un massimo di 1.000 euro all’anno.
Interventi di mediazione
Per quanto riguarda gli interventi di mediazione, invece, i contributi possono arrivare ad un massimo di 300 euro a persona/coppia.
Come presentare la richiesta
I richiedenti devono presentare la domanda sulla piattaforma informatica Bandi Online (www.bandi.servizirl.it).
Suddivisione domande
La valutazione delle domande, in base alla residenza anagrafica del richiedente, compete alle Ats che verificano i requisiti del richiedente.
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