Assessore incontra vertici Apilombardia: controlli serrati sulla qualità miele. In Lombardia sono attive 763 aziende
“La Regione Lombardia sta lavorando per potenziare la difesa della qualità del miele, la lotta alle contraffazioni e la tutela del consumatore. Vogliamo che la qualità dei nostri prodotti abbia il riconoscimento che merita sul mercato. Dobbiamo comunicare l’enorme differenza che c’è tra il miele del nostro territorio e il miele sintetico cinese“. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che venerdì 23 ottobre ha incontrato in videoconferenza la presidente di Apilombardia, Larissa Meani, e il consiglio di presidenza dell’associazione.
Svolta legata alla prossima Pac
“La grande svolta – ha aggiunto Rolfi – dovrà arrivare con la prossima Pac che dovrà caratterizzarsi soprattutto nelle misure agroambientali come una Pac per gli impollinatori, in grado cioè di sostenere pratiche agricole funzionali e favorevoli all’apicoltura”. “Ricordo – ha proseguito l’assessore – che il 75% del cibo è frutto del loro lavoro di impollinazione e che senza api non avremmo circa il 60% di frutta e verdura, così come migliaia di piante da fiore”.
Apicoltura attività fondamentale per legge in Lombardia
“Nei mesi scorsi la Lombardia – ha ricordato l’assessore – ha riconosciuto per legge l’apicoltura come attività agricola fondamentale per la conservazione dell’ambiente, necessaria per la conservazione della biodiversità degli ecosistemi e per garantire le produzioni agricole e forestali. Abbiamo siglato un accordo con i produttori per favorire l’utilizzo a scopo produttivo apistico delle aree demaniali gestite da Ersaf. Non sono semplici parole: abbiamo di fatto messo nero su bianco l’impegno verso questa attività”.
I numeri regionali
“Le imprese lombarde del settore sono 763 su un totale italiano di 5.926. Sono presenti sul nostro territorio regionale – ha concluso Rolfi – circa 160.000 alveari e sono operativi 6.000 appassionati tra professionisti e hobbisti che, quindi, devono lottare ogni giorno contro le difficoltà rappresentate dalle malattie delle api e dai cambiamenti climatici”.
Le produzioni in Lombardia
Di seguito i dati previsionali sulla produzione di miele in Lombardia nel 2020 nell’elaborazione dell’Osservatorio nazionale del miele.
Acacia
Situazione eterogenea con una produzione media regionale stimabile in 12 kg/alveare ma rese che variano molto a seconda della zona. In provincia di Lodi e Cremona in media sono stati prodotti 14-15 kg/alveare di acacia con rare punte inferiori ai 20 kg/alveare. Nel territorio della provincia di Milano il prodotto è di 6-7 kg di miele nella parte occidentale, fino ai 15-16 kg in quella orientale del capoluogo. In provincia di Bergamo e Brescia rese medie di 10-15 kg/alveare a seconda delle zone. Si stimano rese di 18 kg/alveare nella bassa Valtellina, 10-12 kg/alveare nelle postazioni più a nord. La parte occidentale del Comasco registra, nel 2020, produzioni attorno ai 18-20 kg/alveare, 12-15 kg/alveare nel lecchese e nella Brianza. Attorno al lago di Varese sono state, invece, registrate medie di circa 18-20 kg/alveare. Procedendo verso sud, in direzione delle valli varesine, la produzione è invece scesa a 10-12 kg/alveare, con enorme variabilità. Rese più basse sono state invece registrate in provincia di Pavia. Con una produzione stimata in 5-8 kg/alveare.
Tiglio
Annata negativa per il tiglio di pianura che ha reso in media 2-3 kg/alveare (provincia di Pavia). Produzioni superiori, ma comunque non molto soddisfacenti in provincia di Mantova con rese tra i 10 e i 15 kg/alveare e rese che non hanno superato i 7 kg/alveare in media per famiglia in provincia di Cremona e Lodi. Per quanto riguarda il tiglio di montagna nelle zone vocate del lago di Como e in Valsassina ci sono rese di 18 kg/alveare in media ma spesso in concomitanza con la melata. Molto variabili le rese nella provincia di Bergamo con valori medi compresi in un’ampia forbice di 5-15 kg/alveare.
Castagno
I raccolti di miele di castagno sono stati scarsi in bassa quota, migliori alle quote più alte. In particolare, la distribuzione per provincia: 5-10 kg alveare in provincia di Pavia, 10-15 kg/alveare in provincia di Varese (basso Varesotto), 5-15 kg/alveare in provincia di Como (rispettivamente basso e alto Comasco), 10 kg/alveare in provincia di Lecco, e, invece, 8-13 kg/alveare in provincia di Bergamo (rispettivamente bassa e alta collina bergamasca).
Erba medica
Non si registrano produzioni significative di erba medica, soltanto pochi chili (2-4 kg/alveare) raccolti nel Pavese.
Girasole
Gli apicoltori che hanno portato le api sul girasole hanno ottenuto in qualche caso un minimo raccolto di 3 kg/alveare.
Melata
Non si registrano produzioni significative di miele di melata di metcalfa.
Millefiori d’alta montagna delle Alpi
In alcune zone vocate si registrano raccolti di 10-15 kg/alveare di millefiori d’alta montagna, a forte connotazione di tiglio e castagno e presenza di manna, con punte massime di 20 kg/alveare.
Rododendro
In Valtellina, sono stati raccolti in media 10-15 kg/alveare.
Tarassaco
Non sono state registrate produzioni significative di tarassaco.
Millefiori primaverile
Non sono state registrate produzioni significative di millefiori primaverile.
Millefiori estivo
La produzione di millefiori estivo è stata piuttosto eterogenea con una media regionale non facile da stimare. In particolare, la distribuzione per provincia: 5-10 kg/alveare in provincia di Pavia e Lecco, 5-15 kg/alveare in provincia di Milano, 15 kg/ alveare provincia di Varese (zone collinari, presenza di castagno), 5-7 kg/alveare in provincia di Brescia, Bergamo, Cremona e Lodi, 20 kg/alveare in provincia di Mantova.
gus