Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno firmato un accordo per un piano straordinario da 40 milioni di euro, finanziato al 50% da parte di ciascun ente, per contrastare il fenomeno dei Neet (acronimo di ‘Not in Education, Employment or Training’). A queste risorse si aggiungono ulteriori 10 milioni messi a disposizione da Intesa Sanpaolo. Per la prima volta in Italia un ente pubblico e uno privato uniscono le forze, le energie e le risorse per intercettare, accompagnare e rilanciare il percorso di vita e di crescita professionale di migliaia di giovani lombardi, oggi a rischio di esclusione sociale e economica.
Sono ragazzi e ragazze che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in percorsi formativi. In Italia sono oltre un milione, in Lombardia circa 150.000. L’intesa è stata siglata da Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo.
Piano straordinario di Regione e Fondazione Cariplo per il contrasto ai Neet
Obiettivo della collaborazione legata al piano straordinario per contrastare i Neet in Lombardia non è solo prevenire l’esclusione sociale, ma anche riattivare chi si trova già nella condizione di Neet, attraverso la realizzazione di interventi congiunti nelle scuole, per intercettare precocemente i segnali di abbandono. Previste anche iniziative nei territori, per costruire percorsi personalizzati di reinserimento nel mercato del lavoro, con azioni concrete volte ad aumentare le opportunità occupazionali.
Attivazione di percorsi personalizzati
L’iniziativa prevede l’attivazione di percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, con particolare attenzione ai territori più fragili e la creazione di reti territoriali di presa in carico, che coinvolgeranno scuole, enti di formazione, imprese e servizi sociali. L’accordo menziona inoltre l’introduzione di metodologie educative e formative innovative, attraverso laboratori esperienziali, attività pratiche e percorsi di mentoring individuale, per rafforzare le competenze, la motivazione e l’autonomia dei giovani coinvolti.
In campo reti multi-attore e un tavolo permanente
Inoltre Regione e Fondazione, per contrastare il fenomeno dei Neet e favorirne l’inclusione e la riattivazione, intendono inoltre promuovere nuove reti multi-attore e rafforzare quelle che già operano a fianco dei giovani, sostenendole nel tempo e aiutandole a lavorare meglio insieme. Al centro c’è l’idea che nessuno possa risolvere il problema da solo, ma che sia necessario fare sistema, mettere in comune conoscenze, competenze, strumenti e visioni. Per coordinare tutto questo nascerà un tavolo permanente. Si tratta in particolare una cabina di regia condivisa, che avrà il compito di guidare, monitorare e aggiornare le azioni, valutandone l’impatto reale.
Il bando
Il bando ‘ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze’ ha come obiettivo il finanziamento di progettualità rivolte al contrasto del fenomeno NEET e si rivolge ai giovani tra i 15 e i 29 anni compiuti. Un aspetto fondamentale dell’iniziativa consiste nella promozione di reti territoriali stabili, che coinvolgono diversi stakeholder attivi a livello locale, con l’obiettivo di una presa in carico personalizzata rispetto alle esigenze dei giovani NEET tramite interventi integrati e coordinati. Il contributo massimo previsto per ciascun progetto può variare da 400.000 euro a 600.000 euro, in funzione dell’estensione del territorio interessato.
Laboratori e tirocini
Oltre ad azioni di intercettazione i progetti dovranno prevedere interventi di riattivazione e inserimento lavorativo, tra cui attività laboratoriali, percorsi formativi e tirocini extracurriculari. Prima dell’avvio della progettualità alle reti territoriali sarà garantito da Fondazione Cariplo un servizio di accompagnamento e sostegno metodologico finalizzato alla definizione delle progettazioni definitive.
Tironi: chi non lavora e non studia è risorsa che rischiamo di perdere
“Questo piano straordinario – spiega l’assessore Tironi – nasce da una convinzione profonda e una mission che dal primo giorno del mio insediamento come assessore ho ben chiara. Ogni giovane che oggi non studia, non lavora e non si forma, è una risorsa che rischiamo di perdere. E questo non possiamo permettercelo. L’accordo tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo rappresenta una risposta concreta, coraggiosa e strutturale”.
Piano straordinario Regione Lombardia/Fondazione Cariplo sui neet a supporto dei giovani
“Non è solo un investimento – chiarisce – ma un impegno condiviso per stare accanto ai giovani che rischiano di restare ai margini. Vogliamo prevenire l’abbandono scolastico, riattivare chi è in difficoltà, rafforzare le reti territoriali e costruire insieme percorsi di crescita reali, sostenibili e su misura. L’obiettivo è restituire ai giovani lombardi non solo formazione e lavoro, ma una prospettiva di vita dignitosa, in cui possano riconoscersi e costruire il proprio futuro”.
Valorizzare il talento dei giovani
“Per questo – aggiunge – faccio un grande appello agli enti del terzo settore e ai nostri enti accreditati affinché ci sia una vera e larga condivisione per accogliere più ragazzi possibili. Il nostro obiettivo è accompagnare ogni giovane verso una strada che senta davvero sua e verso una piena realizzazione personale e professionale, facendo in modo che nessuno si senta abbandonato. Perché il futuro della Lombardia si gioca su quanto sapremo valorizzare il talento, le energie e i sogni delle nuove generazioni. Non possiamo permettere che un’intera generazione resti ai margini: dobbiamo costruire ponti e non lasciare indietro nessuno”.
Azzone (Fondazione Cariplo): tema importante, immaginiamolo in prospettiva
“L’accordo con Regione Lombardia – chiarisce Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – mette al centro un tema importante di cui forse ancora non abbiamo piena consapevolezza. Ci sono 1,3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano in Italia, 150.000 nella nostra regione. La collaborazione amplia quella avviata a febbraio con Intesa Sanpaolo. Abbiamo di fronte un grave problema già oggi, immaginiamolo in prospettiva”.
Insieme per il futuro dei ragazzi
“Questi ragazzi – continua – hanno un enorme potenziale, necessario per il nostro Paese. Hanno l’energia che serve alle nostre comunità, alle nostre aziende. Hanno desideri e voglia di dare il loro contributo, ma per diversi motivi oggi si trovano in una condizione inerme. Sono i nostri figli, il nostro futuro. Dobbiamo siglare alleanze tra istituzioni e aziende per costruire il futuro di questi giovani, delle loro famiglie e del nostro Paese. E dobbiamo fare un patto coi ragazzi, prendere la responsabilità nei loro confronti e ingaggiarli”.
Bonassi (Intesa Sanpaolo): fondamentale restituire fiducia
“Sosteniamo con convinzione questo progetto di Fondazione Cariplo – commenta Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo – a cui si aggiunge oggi Regione Lombardia. Serve restituire fiducia a chi è uscito dal mondo della formazione e del lavoro in modo che possa costruirsi un futuro e che sappia di essere una risorsa preziosa per la crescita del Paese”.
I dati sul fenomeno
In Italia, alla fine del 2024, oltre 1,3 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni si trovano in condizione di Neet, ovvero non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione. Di questi, 150.000 vivono in Lombardia. L’Unione Europea monitora il fenomeno dal 2010, considerandolo un indicatore chiave del benessere e delle prospettive offerte ai giovani. Il tema si intreccia con un contesto demografico sempre più fragile: secondo Istat, nel 2070 in Lombardia ci saranno 800.000 persone in meno, mentre le imprese avranno bisogno di 710.000 nuovi lavoratori entro il 2028. Paradossalmente, proprio mentre cresce la domanda di competenze, un’intera generazione rischia di restare esclusa. Il costo economico dei Neet per l’Italia è stimato da Eurofound in oltre 24 miliardi di euro all’anno.
Il programma ZeroNeet
L’accordo tra Fondazione Cariplo e Regione Lombardia si inserisce all’interno della più ampia sfida ZeroNeet, un programma nato per contrastare in modo strutturale il fenomeno dei giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. L’iniziativa si fonda su due pilastri essenziali. Da una parte, la costruzione di alleanze pubblico-private, capaci di mettere in campo risorse, competenze e responsabilità condivise; dall’altra, un’azione multilivello, che agisca sia laddove il problema è già evidente, sia in chiave preventiva e conoscitiva, per anticipare i rischi di esclusione.
Obiettivi
L’obiettivo è attivare 20.000 giovani NEET e contribuire al superamento del 9% di incidenza NEET entro il 2030, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea. Fondazione Cariplo porta con sé un’esperienza significativa maturata negli ultimi anni con progetti come Neetwork, il Bando Doposcuola (QuBì), Green Jobs e numerosi programmi dedicati all’orientamento e al sostegno allo studio (Azionamenti, Tutoring Online Program). Da questi interventi è emersa con forza la necessità di azioni personalizzate, integrate e capaci di coinvolgere i giovani più fragili.
I tre filoni di ‘ZeroNeet’
ZeroNeet si articola lungo tre direzioni principali. La prima riguarda la prevenzione della dispersione scolastica, attraverso interventi mirati nelle scuole più esposte. La seconda interviene nel contrasto diretto alla condizione di NEET, promuovendo percorsi formativi professionalizzanti nei settori in cui il fabbisogno di manodopera è più forte e facilitando la costruzione di reti territoriali che sappiano intercettare e accompagnare i giovani più invisibili. Infine, il terzo asse è dedicato alla produzione e condivisione di conoscenza, per analizzare i dati, comprendere il fenomeno e orientare politiche più mirate e replicabili.
Replicare il progetto su scala nazionale
Le realizzazioni partiranno in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola con la prospettiva di essere scalata successivamente a livello nazionale. ZeroNeet rappresenta una delle tre sfide strategiche su cui Fondazione Cariplo investirà nei prossimi anni, accanto a due programmi di pari rilevanza e impegno economico: uno sul tema della disabilità e uno dedicato alla prima infanzia, ciascuno con una dotazione prevista di 20 milioni di euro.