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Treni, Terzi: presidio dei pendolari? Tutto il sapore di spot elettorale

fermata Monza Est

“Scendere in piazza sventolando la tessera di un partito non è certo la strada giusta. Un presidio, quello della sera del 18 novembre, che parla da solo: uno spot elettorale vero e proprio. La dimostrazione che si vuole buttare in bagarre una questione complessa come il servizio ferroviario regionale e che certi movimenti di pendolari sono più che un altro un’emanazione politica che vuole ergersi a rappresentanza di tutti i viaggiatori lombardi”. Così Claudia Maria Terzi, assessore di Regione Lombardia alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, commenta il presidio dei pendolari sotto Palazzo Lombardia, al quale hanno preso parte consiglieri regionali del PD e del Movimento 5 Stelle, oltre al ‘fresco’ candidato del centrosinistra per le elezioni regionali, Pierfrancesco Majorino.

Campagna elettorale ed esigenze del sistema

“Non confondiamo la campagna elettorale – prosegue Terzi – con esigenze di un sistema complesso che poggia su un’offerta senza pari in Italia. Parliamo di oltre 2.180 corse al giorno e 700.000 passeggeri, ma che deve fare i conti con un’infrastruttura vecchia, inadeguata e satura. Che spesso causa di ritardi e soppressioni a catena come quelli che hanno causato disagi sulla linea Milano-Arona-Domodossola“.

Non poche le firme portate al presidio dei pendolari

“Certo – aggiunge l’assessore – le firme della petizione non sono poche e ne terremo conto anche se occorre contestualizzarle. Ben 25.000 di queste, infatti, sono state infatti raccolte durante le settimane del blocco del passante ferroviario. Quando i disagi erano sotto gli occhi di tutti”.

Dalla Lombardia risorse concrete per i trasporti

“Da parte nostra – conclude l’assessore – continuiamo a mettere in campo risorse concrete per il miglioramento del servizio a cominciare dal rinnovo della flotta: 2 miliardi di euro per l’acquisto di treni nuovi, in totale 222, per sostituire da qui al 2025 le vecchie carrozze lasciate da Trenitalia in eredità al servizio regionale. Allora non è forse il caso che i pendolari alzino la voce con chi deve intervenire per dare alla in Lombardia un’infrastruttura ferroviaria adeguata al servizio e che possa dire addio ai binari unici che tanto rallentano la circolazione dei nostri treni?”.

red

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