Si è tenuto a Palazzo Lombardia l’incontro tra l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, il Direttore Generale Welfare, Mario Melazzini, e i Rettori delle Università lombarde sedi di Facoltà di Medicina e Chirurgia. Durante l’evento è stata presentata la bozza del nuovo protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e gli Atenei, valido per il triennio 2025-2028. Il documento nasce con l’obiettivo di rafforzare la sinergia tra sistema sanitario e sistema universitario, promuovendo una governance integrata e una programmazione strategica condivisa, in grado di ottimizzare risorse, ruoli e funzioni.
Le novità del protocollo d’intesa tra università e Regione Lombardia
La principale novità proposta da Regione Lombardia prevede la centralizzazione della negoziazione e della pianificazione degli inserimenti delle figure universitarie all’interno della rete ospedaliera, con la Direzione Generale Welfare come riferimento e interlocutore diretto dei Rettori (finora la contrattazione è invece avvenuta con il singolo ente sanitario). Prevista anche la ridefinizione della rete dei Poli Clinico-Assistenziali a carattere universitario, con la distinzione tra Ospedale sede di corso di laurea e Ospedale di insegnamento. La bozza estende inoltre la rete formativa dedicata alle Scuole di Medicina e di Specializzazione a tutte le ASST lombarde e alle ATS, ad AREU e ACSS.
Si amplia il numero di strutture a direzione universitaria
Il nuovo protocollo amplia anche il numero delle strutture a direzione universitaria, oggi circa 300, che potranno diventare oltre 400 (8% calcolato sul totale lombardo e non più per singola realtà territoriale). Secondo il documento, l’università propone l’apicalità delle strutture e ne concorda la designazione con la Direzione Generale Welfare.
Assessore Bertolaso: la collaborazione è fondamentale
“Questo protocollo – ha dichiarato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – non è solo un accordo tecnico, ma un vero patto strategico per il futuro della sanità di questa regione. La collaborazione con le università è fondamentale, un gioco di squadra per costruire sistema in cui la ricerca, la didattica e la cura procedono di pari passo, per dare risposte concrete e tempestive ai bisogni di salute”.
“La Lombardia – ha proseguito – investe nella formazione dei medici, nel rafforzamento della rete ospedaliera e nella qualità dell’assistenza. Vogliamo che ogni struttura sanitaria possa essere anche luogo di alta formazione, in un sistema integrato e omogeneo. L’ampliamento della rete aiuterà a portare universitari ma anche specializzandi anche in aziende minori”.
Maggiore omogeneità, trasparenza e coordinamento
Il protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e università punta a superare le criticità applicative emerse, attraverso una maggiore omogeneità, trasparenza e coordinamento nella gestione dei percorsi formativi e assistenziali, valorizzando il ruolo della ricerca e della didattica come leve per l’innovazione del sistema sanitario regionale.