Cattaneo: contano i fatti e non le letture strumentali
Smog, qualità dell’aria in Lombardia e efficacia delle politiche regionali per il contenimento delle emissioni. Questi i temi sui quali è intervenuto l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.
“Più che le letture strumentali, contano i fatti” sottolinea l’assessore rispondendo alle polemiche sollevate da Legambiente.
Smog e qualità dell’aria in Lombardia
“La qualità dell’aria in Lombardia – rimarca Cattaneo – è in miglioramento”.
“Legambiente fa finta di ignorare che Regione Lombardia – dice ancora l’assessore – è rispettosa da anni dei valori limite imposti dell’Unione Europea per le medie. Indica infatti i valori dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che non hanno valore normativo, e che tecnicamente hanno valori non raggiungibili. A meno che – precisa – non si chiuda l’intera Regione Lombardia e si spostino tutta la popolazione e le attività altrove”.
“Ancor più – evidenzia l’assessore – legge i dati in modo parziale utilizzando strumentalmente condizioni meteo climatiche sfavorevoli”.
Politiche regionali
“Ricordiamo – spiega l’assessore Cattaneo – che le politiche regionali agiscono sulle emissioni e non sul meteo. E le emissioni sono in continua diminuzione da anni”.
“Infatti, nel triennio 2018-20 – chiarisce – la Lombardia ha conseguito un’importante riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Questo conferma che è in linea con l’obiettivo del Pria, il Piano regionale interventi per la qualità dell’aria, di rientrare cioè in tutti i limiti nel 2025”. “Al 2020, ad esempio – prosegue – si è registrata una riduzione egli ossidi di azoto pari a 4.364 tonnellate su un target previsto al 2025, per rientrare nei limiti posti dall’unione europea, pari a 6.356 tonnellate”.
Confermata diminuzione Pm10
“Inoltre nel 2021 – ricorda – è stato confermato un trend di generale diminuzione per il PM10 con valori che in diverse città sono risultati migliori o uguali al dato più basso mai registrato (Monza, Brescia, Cremona, Pavia, Lecco, Varese). Anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero di PM10 (50 µg/m³), benché in buona parte della regione ancora sopra al limite che la normativa fissa in 35 giorni, ha confermato il trend complessivamente in diminuzione registrato per la media annua, con un marcato miglioramento rispetto al 2020”.
“Allora – si chiede Cattaneo – perché Legambiente non ha confrontato i dati di novembre 2021 con quelli di novembre 2020? Il confronto mostrerebbe come le concentrazioni medie di Pm10 in Regione Lombardia abbiano visto una riduzione del 50% nel 2021 sul 2020 e nella città di Milano del 52%”.
“Tuttavia, non vogliamo cadere nello stesso errore di analisi dei dati. Non sono le fluttuazioni mensili che contano – ribadisce – ma le valutazioni sulla qualità dell’aria e lo smog in Lombardia affinché non siano strumentali come quelle di Legambiente, vanno fatte in un periodo di tempo abbastanza lungo da rendere le fluttuazioni meteo meno incidenti sui risultati”.
Misure temporanee
“Inoltre, Regione Lombardia sia nel mese di gennaio come in altri periodi dell’anno – dice l’assessore – al perdurare dei giorni di superamento del limite del Pm10, ha sempre attivato tempestivamente le misure temporanee come previsto dalla DGR 3606/2020”.
Le misure temporanee come previsto dalla DGR 3606/2020, vengono attivate in questo modo: dopo il quarto giorno di superamento scattano le misure di 1 livello e dopo il decimo giorno quelle di secondo livello.
E tali misure vanno ad impattare sul traffico veicolare, sui riscaldamenti e sugli spandimenti in agricoltura.
La comunicazione è sempre avvenuta tempestivamente sia verso gli organi di stampa sia sul portale della Regione www.infoaria.regione.lombardia.it sia con adeguata comunicazione ai comuni. Nessuna omissione quindi, ma informazione puntuale e continua.
Per quanto riguarda il traffico veicolare in Lombardia sono già attivi per la maggior parte dei veicoli più inquinati. Per quanto riguarda il blocco degli Euro4 diesel, era stato disposto a partire da gennaio 2021, non solo nella città con più di 30mila abitanti ma in 214 Comuni (dGR 3606 del 28 settembre 2020). La disposizione è stata sospesa da Ordinanza del Presidente regionale (n.675 8 gennaio 2021) a causa dell’emergenza sanitaria fino al protrarsi dello stato di emergenza”.
Misure strutturali
Oltre alle misure temporanee che vanno a rispondere a uno stato emergenziale, in Regione Lombardia sono in vigore misure strutturali e permanenti a tutela della qualità dell’aria. Con particolare riferimento all’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa consentiti, al divieto di combustioni all’aperto e alla corretta gestione delle modalità di spandimento dei liquami zootecnici.
Azioni per miglioramento della qualità aria in Lombardia
“Solo nel 2021 Regione Lombardia – prosegue l’assessore – ha stanziato 456,9 milioni di euro in azioni che guardano al miglioramento della qualità dell’aria e riguardano diversi settori: il settore dei trasporti, al settore dell’energia con la sostituzione di impianti di riscaldamento inquinanti fino all’agricoltura e alla piantumazione di aree urbane”.
Le iniziative in cantiere
“L’azione di Regione Lombardia non si ferma a quanto già fatto, prosegue con interventi ulteriori: nelle prossime settimane ad esempio aprirà un bando per la sostituzione degli impianti termici a biomassa, che sono quelli producono la maggior quantità di polveri sottili. Abbiamo previsto 12 milioni di euro destinati in prevalenza ai cittadini oltre che a PMI e Onlus, per finanziare la sostituzione di vecchie stufe con stufe meno inquinati fino al 95% del costo. E rifinanzieremo con 2 milioni di euro gli incentivi per la sostituzione veicoli inquinanti degli enti pubblici. A dimostrazione che l’attenzione del governo regionale per l’ambiente e per la qualità dell’aria si traduce in fatti e non in chiacchiere”.
“Tutto è migliorabile – conclude l’assessore Cattaneo – e siamo sempre disponibili ad ascoltare proposte e critiche costruttive, ma ci aspetteremmo che migliorassero anche le critiche di Legambiente che da 20 anni ripete le stesse cose e non sembra voler tener conto dei cambiamenti avvenuti nella realtà. O Legambiente vorrebbe che ci fosse il controllo politico anche sulla meteorologia? Per questo non siamo attrezzati”.
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