La Dacia di Villa Baragiola sarà ‘Palazzina delle emergenze’
“Zamberletti è stato un grande personaggio, una ‘mente del fare e del pensare’, un tipico lombardo che ha ideato una struttura, quella della Protezione civile, attenta agli aspetti della mitigazione, della prevenzione e della ricostruzione per cui non lo ringrazieremo mai a sufficienza”. Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nell’aula Magna dell’Università dell’Insubria, a Varese, in occasione della commemorazione dell’onorevole Giuseppe Zamberletti, il varesino ‘papà’ della Protezione civile, a un anno dalla sua scomparsa.
I presenti
Al convegno erano presenti anche il Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli; il prefetto Enrico Ricci; il professor Vincenzo Tagliabue dell’Università dell’Insubria; il presidente della Provincia e sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli; il prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti; il sindaco di Varese Davide Galimberti e il presidente del Centro Geofisico Prealpino, Vanni Belli.
Gestione delle calamità naturali
“A Zamberletti, varesino doc – ha ricordato il presidente Fontana – si deve l’intuizione della gestione delle calamità sia naturali sia legate, tema sempre più attuale, alle attività dell’uomo. Un modello di intervento e di azione basato sulla prevenzione dei rischi e la mitigazione degli effetti immediati grazie all’operatività stabile di una struttura ad hoc, qual è la Protezione civile, cui spesso si affiancano, mi piace ricordarlo, gli Alpini, per agire nell’immediato e anche nelle fasi successive, intervenendo in episodi catastrofici che, purtroppo, sono sempre più frequenti”.
Servizio eccellenza a livello internazionale
“Quello della Protezione civile è un Servizio – ha rimarcato il presidente Fontana – ancora oggi di riferimento. Anche perché Zamberletti, da appassionato radioamatore, seppe coinvolgere il sistema delle radiocomunicazioni di emergenza in diverse operazioni di soccorso”.
Esempio
“Giuseppe Zamberletti è, quindi, un esempio di pragmatismo e serietà, l’uomo delle ‘situazioni difficili’ – ha detto Fontana – che ha saputo guidare donne e uomini, funzionari dello Stato, verso un Servizio nazionale riconosciuto oggi come un’eccellenza a livello internazionale”.
Figura di stimolo
“Mi era spesso di stimolo – ha continuato – nel mio ruolo di sindaco a Varese, lui, lo Zamberletti orgoglioso uomo delle istituzioni. Che mi sottoponeva problemi, per arrivare insieme a mettere in campo delle risposte concrete”.
Dacia dono frutto dell’AdP del Sacro Monte
A sottolineare l’attenzione di Regione Lombardia per la Protezione civile la donazione della Dacia di Villa Baragiola, di cui ora il Comune dovrà assegnare gli spazi. Che andranno al Centro studi e ricerche della Protezione civile e al Centro Geofisico Prealpino.
La struttura
La struttura è uno chalet in legno di stile ungherese dalla superficie di oltre 550 metri quadri su tre livelli realizzata nel 1932. È stata restaurata, con un costo complessivo di 8,5 milioni di cui 2 a carico di Regione, nell’ambito dell’Accordo di Programma sulla Valorizzazione del Sacro Monte. Che è stato siglato nel 2006.
I firmatari
Firmatari Comune di Varese, allora guidato da Attilio Fontana, Regione Lombardia, Provincia di Varese, Università dell’Insubria, Consorzio di gestione Parco Regionale Campo dei Fiori, Fondazione Paolo VI e Fondazione Pogliaghi.
Luogo concreto di prevenzione
“Sono contento che Varese, con la riqualificazione della Dacia in ‘Palazzina delle emergenze’ – ha concluso il governatore Fontana – abbia ora un luogo concreto di prevenzione”. “Un punto certo – ha rimarcato – di mitigazione dei rischi, di organizzazione efficiente dei processi di salvaguardia e cura del territorio”. “E lo abbia – ha sottolineato – sulla scorta del nobile esempio dei due illustri cittadini Salvatore Furia e Giuseppe Zamberletti”.
gus