La Giunta regionale ha stanziato 150.000 euro le pulizia del lago d’Endine. Durante il mese di giugno 2023 si è creata una situazione emergenziale causata da una crescita eccessiva di macrofite acquatiche invasive. I Comuni della zona e l’Autorità di bacino lacuale hanno presentato alla Regione la necessità di intervenire in modo più strutturato. Serve infatti contenere la diffusione di piante acquatiche e l’impatto negativo sull’ecosistema e sugli usi delle acque.
Investimento di 150.000 euro
La Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, ha approvato in giunta un accordo di collaborazione che prevede un investimento da 150 mila euro. La finalità è di effettuare azioni di pulizia delle acque e di contenimento dello sviluppo di macrofite aquatiche per la tutela della biodiversità del lago.
“Grazie al Piano Lombardia voluto dal presidente Fontana abbiamo sperimentato negli ultimi due anni diverse tipologie di azioni di contenimento della pianta acquatica invasiva di questo lago”, ha dichiarato Maione. Ora, “vogliamo passare alla fase due, con un progetto strutturato e duraturo. In questi mesi a parziale risoluzione del problema è intervenuta l’Autorità di bacino lacuale dei laghi d’Iseo Endine e Moro. Ma adesso dobbiamo alzare tutti il livello degli interventi per limitare gli effetti negativi della proliferazione di macrofite acquatiche”.
“È un modello che ha già funzionato per il lago d’Iseo. Con l’Autorità di bacino e il presidente Rinaldi c’è una convergenza di interessi e una collaborazione stretta”, ha aggiunto l’assessore.
Coordinamento a Regione Lombardia
L’accordo prevede che sia Regione Lombardia a coordinare le attività e gli interventi. L’obiettivo è di individuare le migliori pratiche da applicare anche in altri contesti lacustri. Gli interventi saranno invece eseguiti dall’Autorità di bacino.
L’attività di sfalcio sarà eseguita nel corso della stagione 2023-2024, previa autorizzazione della Provincia di Bergamo e in raccordo con ARPA Lombardia. Avverrà sulla base di un piano di gestione delle macrofite, che dovrà essere redatto dall’Autorità di bacino e dovrà riportare l’indicazione di zone, tempistiche e modalità di contenimento. L’obiettivo è portare ad un miglioramento complessivo dell’ecosistema lacustre.
“La presenza di massa vegetale è una criticità per la fruizione turistica, per la salvaguardia dell’ambiente e per lo sviluppo socioeconomico delle aree dei laghi. È necessario, dunque, un intervento concreto per arginare il problema”, conclude Maione.