(LNews – Milano, 28 giu) Si è tenuta ieri una riunione, convocata con urgenza, tra il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, in rappresentanza dei rispettivi ministri, l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, e il direttore generale della Sanità Animale del Ministero della Salute, Giovanni Filippini, per fare il punto sulle misure da adottare a seguito della conferma di un caso di dermatite nodulare contagiosa (LSD) in un allevamento di bovini nella provincia di Mantova. Durante il vertice è stato confermato il pieno coordinamento tra istituzioni sia centrali sia regionali. A oggi si sono già svolte due unità di crisi operative per gestire il focolaio e definire le misure da adottare; una terza riunione è prevista per lunedì, a dimostrazione dell’impegno immediato nella gestione della situazione. In Lombardia, sono state prontamente istituite le zone di protezione e di sorveglianza, con il divieto di movimentazione di bovini per fiere e mercati, nonché di letame e liquami provenienti dalla zona di restrizione. Al tempo stesso, in accordo con il Ministero della Salute, sono state autorizzate importanti deroghe per evitare blocchi produttivi, in particolare per la movimentazione del latte verso gli stabilimenti di trasformazione e nei caseifici.
“La tempestività nella gestione di casi come questo – ha dichiarato il sottosegretario La Pietra – è fondamentale per contenere i rischi sanitari e prevenire danni economici alla zootecnia italiana. Il lavoro congiunto tra Governo, Regione e strutture tecniche ha permesso di attuare misure rigorose ed equilibrate, garantendo controlli rigorosi senza compromettere la funzionalità delle filiere, a partire da quelle DOP come Grana Padano e Parmigiano Reggiano”.
“Siamo di fronte a una patologia che si manifesta per la prima volta in Italia – ha spiegato il sottosegretario Marcello Gemmato – che è stata aggredita con la massima prontezza. Il coordinamento tra istituzioni sanitarie e agricole è l’unico strumento efficace per agire rapidamente e va inoltre ribadito che non esiste alcun rischio per la salute umana, né attraverso il contatto né tramite il consumo di carne o latte”. “Fin dalle prime ore successive alla conferma del caso – ha concluso l’assessore della Lombardia Beduschi – abbiamo potuto contare su un filo diretto coni Ministeri. C’è stata una piena unità di intenti per affrontare una crisi che riguarda la Lombardia, ma che tocca un settore strategico per tutto il Paese. La nostra regione da sola produce la metà del latte italiano: garantire la continuità delle filiere è un dovere verso gli allevatori e verso le tante eccellenze della trasformazione casearia nazionale”. (LNews)
red