LNews-Foto. TEATRO DEL BURATTO DI MILANO E LEGACOOP, ASSESSORE CARUSO: 50 ANNI DI PRESIDIO CULTURALE PER LA LOMBARDIA

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(LNews – Milano, 05 nov) Compiono 50 anni il Teatro del Buratto di Milano e l’associazione CulTurMedia Legacoop, realtà centrali nello sviluppo della cooperazione teatrale in Lombardia. L’anniversario è stato celebrato oggi nel corso del convegno ‘Memorie vive, futuro in comune’ al quale ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. L’iniziativa ha riportato l’attenzione su un modello organizzativo che, a partire dagli anni settanta, ha contribuito in modo decisivo alla crescita dello spettacolo dal vivo, favorendo il radicamento delle compagnie nei territori e la diffusione della cultura in modo capillare.

“Il Teatro del Buratto, riconosciuto come soggetto di rilevanza regionale e sostenuto da Regione Lombardia – ha affermato Caruso – da mezzo secolo lavora con continuità, costruendo progetti stabili nei quartieri e collaborazioni durature con le scuole e le famiglie. Questo è un contributo concreto alla tenuta culturale dei territori. È una realtà che rappresenta un presidio che ha saputo crescere insieme alla città e alla regione. Basti pensare che il valore della produzione di questo comparto in Lombardia, secondo i dati della stessa associazione, supera i 4,5 miliardi di euro, con 924 cooperative gestite (di cui 828 attive), oltre 992.000 soci e 36.270 addetti”.

La presenza sul territorio regionale di realtà cooperative è distribuita in modo capillare: la provincia di Milano conta il numero più alto (385), seguita da Varese (121), Monza e Brianza (73), Como (41) e Bergamo (37). Il settore mantiene una presenza significativa anche nei territori di Lecco e Brescia (entrambe 24 cooperative), Pavia (42), Mantova (48), Lodi e Cremona (entrambe 15) e Sondrio (3).

“Una rete ampia – ha aggiunto Caruso – che opera tanto nei centri urbani quanto nelle aree provinciali, contribuendo alla coesione sociale e alla vitalità culturale della Lombardia. La cooperazione teatrale ha garantito condizioni di lavoro più tutelate per gli artisti e ha permesso di mantenere il teatro accessibile anche dove il mercato non avrebbe potuto sostenerlo. Il nuovo Codice dello Spettacolo dovrà tenere conto di questo: la cultura non vive solo nei centri maggiori, ma dove la presenza quotidiana conta più dei grandi eventi”. (LNews)

red

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