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Immobili Enti locali: 3,4 milioni per sostituire le caldaie inquinanti

Enti locali sostituire caldaie

Contributi a fondo perduto, 200.000 euro massimo erogabile per singolo intervento

Immobili Enti locali: 3,4 milioni dalla Regione per sostituire le caldaie inquinanti. La Giunta lombarda su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, di concerto con gli assessori Massimo Sertori (Enti locali, Montagna e Piccoli comuni) e Alessandro Mattinzoli (Casa e Housing sociale), ha approvato una delibera che destina 3,4 milioni di euro in due anni (1,7 sul 2021 e altrettanto sul 2022) per sostituire le caldaie inquinanti negli immobili di proprietà degli Enti locali. Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (Aler), Parchi nazionali, Consorzi ed Enti autonomi gestori di parchi, Aree naturali protette.

La misura, a fondo perduto, potrà quindi essere rifinanziata attraverso la legge regionale 9/2020 e altre delibere della Giunta approvate lo scorso anno (3531/2020 e 3749/2020).

Cattaneo, prosegue attuazione programma annunciato

Regione Lombardia – dice l’assessore Cattaneo – prosegue nell’attuazione di un pacchetto di misure tese a migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente. Lo stiamo facendo con un percorso integrato e articolato. Che guarda alle complessità del territorio e alla sua sostenibilità. Con l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente avremo una riduzione delle emissioni in atmosfera. Nonché un abbattimento dei costi energetici a carico della Pubblica amministrazione”.

Mattinzoli, efficientamento per migliorare qualità vita

“Una misura – osserva l’assessore Alessandro Mattinzoli – in continuazione con la tradizione di governo della Lombardia. Una Regione che, infatti, da sempre è in prima linea nella lotta all’inquinamento. L’intervento è a favore dell’efficientamento energetico, del sistema abitativo pubblico. E risponde ad esigenze di miglioramento della qualità della vita. Un beneficio per tutti”.

Sertori, risparmio e rendimento termico maggiore

“Si tratta di un provvedimento importante – commenta Sertori – che incentiva la sostituzione nelle strutture pubbliche delle vecchie caldaie. Si tratta di impianti che inquinano e consumano e che saranno sostituiti con soluzioni più sicure ed efficienti sotto il profilo energetico. Regione Lombardia in questi ultimi mesi ha attivato diverse misure che vanno nella direzione dell’incremento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici. L’intento è ottenere risparmi e aumentare il valore del rendimento termico degli impianti, con una riduzione consistente delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Un gesto doveroso verso l’ambiente”.

Cattaneo, riduzione emissioni climalteranti

“I 3,4 milioni di euro della delibera – precisa l’assessore all’Ambiente – mirano a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti. Emissioni prodotte da impianti di climatizzazione obsoleti. Funzionanti a combustibili solidi o liquidi, o di età superiore a 15 anni. Tali attrezzature verranno quindi sostituite da impianti a emissioni quasi nulle. Come pompe di calore, controllate con sistemi automatizzati di controllo e di gestione ottimale degli impianti o, quindi, con allacciamenti a reti di teleriscaldamento”.

Agevolazioni per i Comuni che si trovano a 300 metri slm

Immobili Enti locali: fondi per sostituire le caldaie inquinanti. Nei soli Comuni a 300 metri sopra il livello del mare (slm), quindi, è ammessa anche la sostituzione con caldaie a bassissime emissioni. O con impianti a fonti di energia rinnovabile di potenza superiore ai 35 kW con requisiti precisi.

Collaudo, rendicontazione e saldo entro fine 2022

Per questi lavori non è prevista la cumulabilità con altri contributi a fondo perduto di natura regionale, statale e comunitaria per le medesime opere. Essi dovranno essere collaudati e rendicontati entro il 31 dicembre 2022, data nella quale potrà essere anche richiesto il saldo. È tuttavia ammesso che sull’edificio vengano quindi effettuate opere di ristrutturazione diverse da quelle finanziate ricorrendo ad altra fonte di finanziamento. Come gli incentivi in Conto termico.

Modalità e percentuali di erogazione agevolazioni

I finanziamenti a fondo perduto saranno erogati quindi il 50% in anticipo, all’accettazione del contributo assegnato. Nonchè, per il restante 50%, a saldo per avvenuto collaudo. Previa quindi rendicontazione delle spese che potrà essere effettuata a partire dal 2022.

Entità del contributo

Il contributo può raggiungere fino al 90% del costo, nel caso di sostituzione con caldaie la percentuale di finanziamento scende al 70%. Il contributo massimo erogabile per un singolo beneficiario è pari a 200.000 euro. Per gli edifici non adibiti a edilizia residenziale pubblica nei quali viene esercitata un’attività economica: massimali secondo le previsioni del regime ‘de minimis’ (200.000 euro su triennio).

Sertori, misura che si integra con bando Axel

“Questa misura – aggiunge l’assessore agli Enti locali – si integra col Bando Axel perché consente ad altri soggetti, come Parchi nazionali, Consorzi ed Enti autonomi gestori di parchi e aree naturali protette, di dotarsi di impianti fotovoltaici con accumulo. A servizio quindi dei sistemi di climatizzazione nuovi e più efficienti in sostituzione delle caldaie obsolete”.

Interventi consentiti

Attività consentite: sono ammessi interventi d’installazione e opere complementari, nonché le spese di progettazione entro il limite del 10%. Ma anche spese funzionali, quindi come: pubblicazione gara, diagnosi energetica, attestato di prestazione energetica e collaudo. Nonchè la direzione lavori.

Opere accettate

Tra le opere accettate ricordiamo: sostituzione d’impianti di climatizzazione e installazione pompe di calore; adeguamento impianto di distribuzione ed emissione calore; installazione impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo al servizio della pompa di calore e degli ulteriori fabbisogni energetici degli edifici; installazione di impianti solari termici e relativi sistemi di accumulo; interventi per l’installazione di uno scambiatore di calore e l’allaccio a una rete di teleriscaldamento.

Inoltre, quindi, solo per i Comuni sopra i 300 metri, l’installazione di caldaie a bassissime emissioni.

Spese ammesse

I costi ammessi sono quindi quelli di: progettazione, fino al 10% importo a base di gara; diagnosi energetica; direzione lavori e collaudo; pubblicazione della gara; smantellamento impianto di climatizzazione esistente; installazione impianti di climatizzazione, a fonte energetica rinnovabile, di accumulo, e adeguamento dei sistemi di distribuzione ed emissione calore; installazione scambiatore calore e opere allacciamento a rete di teleriscaldamento (per la parte che compete al proprietario dell’edificio); sistemi integrativi di generazione a fonte non rinnovabile ad alta efficienza; acquisto e installazione sistemi di monitoraggio dei consumi energetici; Iva qualora non recuperabile o compensabile.

Istruttoria e valutazioni

Premialità in fase di prequalifica verranno quindi assegnate secondo i criteri che seguono. Il progetto che comporta la sostituzione d’impianti funzionanti a combustibili solidi o liquidi: premialità 10. Il progetto che comporta la sostituzione d’impianti di potenza superiore ai 50 kW: premialità 5.

Il termine per la conclusione del procedimento da parte degli uffici è di 90 giorni a partire dalla data di chiusura della fase di prequalifica.

Criteri di ammissibilità

Infine, ecco i criteri con i quali essere ammessi. Riguardano: interventi sul patrimonio edilizio di proprietà dei soggetti destinatari; interventi per  azzerare le emissioni locali di inquinanti (a eccezione quelli sopra 300 metri sul livello del mare); cronoprogramma di realizzazione, che attesti la conclusione degli interventi entro il 2022; completezza della documentazione (progetto di fattibilità tecnico-economica).

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