Il punto della situazione sull’utilizzo dei Fondi strutturali e di Investimento Europei (SIE), in particolare FESR e FSE, è stato al centro di un momento di lavoro a Palazzo Lombardia a cui ha partecipato anche il governatore Attilio Fontana.
All’evento, intitolato ‘Le radici del futuro: due settennati di sviluppo regionale’, hanno preso parte anche gli assessori regionali Melania Rizzoli (Formazione e Lavoro) e Massimo Sertori (Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni).
Fondi europei, la Lombardia come una grande Smartland
Azione di sistema
“In questa logica – ha aggiunto – la scelta di Regione è stata investire le risorse europee 2021-2027: in un’azione di sistema che, per le aree urbane e le interne, possa dare concretezza ai diversi territori. Per sentirsi protagonisti della ripresa dalla crisi verso una nuova stagione di crescita sociale, civile ed economica”.
“Siamo l’unica regione italiana – ha ricordato il governatore – che ha già approvato le Strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile definitive di tutti i comuni selezionati; abbiamo, inoltre, avviato il confronto con tutte le Aree Interne individuate”.
Nuova programmazione in vista
“Si sta chiudendo il ciclo di programmazione 2014-2020 – ha sottolineato il presidente – mentre ne stiamo avviando uno nuovo per porre le radici per il futuro della Lombardia: 3,5 miliardi di euro per la Lombardia per il ciclo 2021-2027”.
Ci saranno 1,1 miliardi di euro per finanziare politiche di ricerca, innovazione, competitività, digitalizzazione; 640 milioni per finanziare lo sviluppo sostenibile: politiche energetiche, mobilità sostenibile, economia circolare; 460 milioni per le politiche per l’occupazione; 560 milioni per l’istruzione e la formazione; 440 milioni di euro per le politiche di inclusione sociale e 210 milioni per le politiche di sviluppo territoriale.
“A queste risorse – ha spiegato Fontana – si aggiungono quelle autonome regionali, in primis del Piano Lombardia, e le risorse PNRR“.
“Regione Lombardia – ha sottolineato l’assessore Sertori – ha avviato un percorso normativo per incrementare l’autonomia energetica, intervenendo sulla necessità diffusa di sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili. Si tratta di un percorso per consentire la riassegnazione delle concessioni scadute, introducendo aspetti come l’efficientamento della produzione di energia elettrica; o la tutela del paesaggio, senza dimenticare i territori interessati dalla presenza di questi impianti. L’investimento conseguente alla riassegnazione delle prime 20 concessioni scadute sarà pari a oltre 1 miliardo di euro”.
L’assessore ha poi citato, tra le azioni svolte da Regione Lombardia, anche l’introduzione di una legge regionale la 2 del 2022, ‘Promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Lombardia. Verso l’autonomia energetica’ che definisce un insieme di azioni a supporto della costituzione delle comunità energetiche nonché forme di incentivazione finanziaria ed economica.
La persona prima di tutto
“Gli obiettivi individuati dal programma per recuperare competitività e coesione, puntando sulla ‘forza dell’istruzione e della formazione e assicurando ‘la persona prima di tutto’ – ha evidenziato l’assessore Rizzoli – sono realistici. Lo sono in quanto fondati su esperienze, competenze e pratiche innovative promosse nel settore dell’istruzione e formazione, del lavoro e dell’inclusione sociale tra il 2014 e il 2020”.
“I risultati positivi conseguiti in questi anni – ha aggiunto – ci motivano ad immaginare altre sfide e altri traguardi per contribuire alla ‘Lombardia smartland’.