Attenzione della Lombardia alla produzione dell’energia da fonti energetiche rinnovabili (FER) e massimo impegno, in particolare nella Giornata mondiale sull’acqua, per tutelare il bene acqua e renderlo ricchezza per i territori che ospitano le grandi derivazioni idroelettriche.
Giornata mondiale sull’acqua e Lombardia
Sono questi i concetti che hanno guidato l’intervento, nella mattina di mercoledì 22 marzo a Palazzo Giustiniani a Roma, dell’assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorse idriche, Massimo Sertori, in occasione del convegno FederBim sui bacini imbriferi montani organizzato in occasione della Giornata mondiale sull’acqua.
La Regione e il settore idroelettrico
“Nel settore idroelettrico – ha ricordato l’assessore Sertori – Regione Lombardia ha conferito parte delle funzioni amministrative alle Province e alla Città Metropolitana (piccole derivazioni). Ha incece mantenuto la competenza legislativa/normativa concorrente e l’esercizio delle funzioni amministrative relative alle grandi derivazioni d’acqua. Comprese quindi le funzioni relative alle procedure di riassegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche scadute o di prossima scadenza”.
Primati lombardi nella produzione delle FER
E l’energia idroelettrica, ha sottolineato l’esponente della Giunta della Lombardia, rappresenta il 40% della produzione delle FER in Italia. “Con la Lombardia – ha spiegato – che conta 74 grandi derivazioni idroelettriche e circa 800 piccole che rappresentano, in termini di potenza, il 27% di quella nazionale. E, in termini di producibilità, fatti salvi gli ultimi due anni con la crisi idrica, la Lombardia ho prodotto, mediamente, il 23% della quantità nazionale. Con più della metà del valore lombardo (12%) prodotto nella sola provincia di Sondrio”.
La dura prova della crisi idrica
“La crisi idrica di questi due anni – ha affermato l’assessore Sertori – ci ricorda come l’idroelettrico sia l’unica FER che utilizza un bene pubblico, l’acqua, non reperibile sul mercato e come questo ‘oro blu’ sia da tutelare a far diventare, sempre più, un asset ‘territoriale’, fonte di ricchezza”.
Gestione degli usi produttivi
“La gestione degli usi produttivi delle risorse idriche – ha affermato l’assessore – ha un impatto territoriale con dinamiche ‘monte – lago – valle’. Si tratta quindi di rapporti da contemplare nei nuovi contratti di concessione”.
Visione in ottica monte-valle
“Proprio in questi ultimi anni – ha continuato – stiamo infatti verificando direttamente, a causa della sua scarsità, che la gestione dell’acqua idroelettrica deve esser vista in un’ottica monte-valle. L’acqua trattenuta dagli invasi in montagna e utilizzata per produrre energia idroelettrica è infatti la stessa che, una volta ‘turbinata’, entra nei grandi laghi regolati ne sostiene il livello e che da questi esce lungo gli emissari per irrigare la pianura, alimentare la falda e, quindi, il Po”.
Accantonare logiche di puro profitto
“È chiaro – ha sottolineato Sertori – che occorre quindi mettere da parte le logiche di puro profitto finanziario. Ciò per evitare uno scontro tra settori produttivi che hanno interessi confliggenti. L’acqua che utilizza il comparto idroelettrico è la stessa acqua che utilizza l’agricoltura. Tuttavia l’utilizzo agricolo avviene solo in un ristretto periodo dell’anno. E le necessità irrigue non possono essere ‘spostate’ nell’arco dell’anno a differenza di altre produzioni”.
Bontà della legge regionale e Tavolo ‘ah hoc’ siccità
“La crisi idrica – ha concluso l’assessore Sertori – conferma la bontà della legge regionale sulle grandi derivazioni idroelettriche e sull’importanza del coinvolgimento gestionale e decisionale dei territori nel bene acqua. Che è realtà preziosa sia per l’energia, ma anche per l’agricoltura e, più in generale, per l’economia. Regione Lombardia, con il Tavolo ‘ad hoc’ è in campo per monitorare l’andamento della siccità. L’obiettivo è garantire a cittadini e mondo agricolo energia e capacità di irrigare e coltivare”.
gus