Rafforzare la collaborazione nei settori dell’automotive, della ricerca e innovazione e delle start up. Questi i temi al centro dell’incontro che gli assessori regionali Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione), Guido Guidesi (Sviluppo economico) e il sottosegretario alla Presidenza con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, hanno avuto a Palazzo Lombardia con il ministro dell’Economia, Lavoro e Turismo del Baden Wurttemberg, Nicole Hoffmeister Kraut che era accompagnata dal presidente della Camera dell’artigianato della regione tedesca, Rainer Reichold.
Assessore Fermi: puntare anche su sviluppo dell’area Mind
“Uno degli obiettivi di questa regione su cui possiamo instaurare una collaborazione è lo sviluppo dell’area Mind – ha continuato l’assessore – su cui vogliamo costruire un polo con tante eccellenze che hanno l’ambito predominante proprio nell’innovazione e nella ricerca. Dalla vostra regione, invece, possiamo trarre qualche spunto interessante nell’ambito del rapporto tra mondo della scuola e mondo del lavoro”.
Cattaneo: presto in Germania per toccare con mano come affrontano queste tematiche
I 4 motori d’Europa
Il 9 settembre 1988, Lombardia (Italia), Auvergne-Rhône-Alpes (Francia), Baden-Wurttemberg (Germania), Catalogna (Spagna) firmarono un accordo di cooperazione che istituì la rete dei ‘Quattro motori per l’Europa’. Gli obiettivi della collaborazione erano principalmente legati all’economia e alla ricerca, all’arte e alla cultura. Nel corso dei decenni successivi, la portata e l’intensità della cooperazione sono cresciute notevolmente.
Le quattro regioni sono accomunate da significative performance in termini economici e di ricerca. Insieme, i ‘Quattro motori per l’Europa’ rappresentano 36 milioni di abitanti e circa il 9% del PIL europeo. Tramite la reciproca collaborazione le quattro regioni puntano a sviluppare ulteriormente la loro posizione di primo piano come regioni dinamiche in Europa. Oggi i principali ambiti di cooperazione comprendono in particolare lo sviluppo economico, la ricerca e l’innovazione, la formazione e l’istruzione superiore. Senza dimenticare il clima e l’ambiente, i trasporti e la mobilità, la salute, l’agricoltura, la società civile ed il patrimonio artistico.