Parco Agricolo Sud Milano, connotazione agricola è garanzia per l’ambiente

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A Rolfi firme associazioni categoria contro area naturale

Assessore: non si arrivi a uno scontro istituzionale

“La Regione Lombardia è contraria alla trasformazione di quasi 9.000 ettari del Parco Agricolo Sud di Milano in area naturale. La connotazione agricola del parco è, infatti, già garanzia ambientale. La presenza di aziende agricole fornisce al territorio una economia sana. Ed è sinonimo di cibo a filiera corta. Rappresentando una importante cintura verde per l’area metropolitana di Milano. Non vogliamo arrivare allo scontro istituzionale con i sindaci che hanno sostenuto questa proposta e con la governance del Parco, ma di sicuro questa azione non va bene. Proprio perché risulta essere divisiva”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che, martedì 16 febbraio, ha ricevuto dai rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura una petizione, firmata da un migliaio di imprenditori agricoli. Contro la trasformazione di circa 9.000 ettari del Parco Agricolo Sud Milano in area naturale.

Regione a disposizione per cercare una mediazione

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“Regione Lombardia – ha spiegato l’assessore lombardo – è a disposizione per cercare una mediazione. Auspico la disponibilità da parte di tutti ad ascoltare chi lavora la terra e produce cibo sicuro e di qualità per i milanesi. Parliamo peraltro di una agricoltura sostenibile, multifunzionale, innovativa. Gli agricoltori sono i protagonisti del mantenimento ambientale e paesaggistico del Parco, non la parte da punire”.

Una delle aree rurali più importanti

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“Il Parco Agricolo Sud – ha concluso l’assessore Rolfi – è una delle aree rurali più importanti della Lombardia ed è stato istituito proprio per la sua natura agricola che funge da cintura all’urbanizzazione della città. Trasformarlo in area naturale significherebbe quindi creare vincoli antistorici per l’attività degli agricoltori. Che stanno già facendo, infatti, tutto quanto possibile in termini di sostenibilità ambientale. E che non possono quindi perdere mercato a causa di limiti e imposizioni non compatibili con l’attività economica”.

gus

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