La storia di Jiri Marzi poteva finire in tragedia, ma si è trasformata in una straordinaria testimonianza dell’eccellenza del sistema di emergenza-urgenza lombardo.
Sabato 27 settembre, durante la Marathon Trail Lago di Como, con partenza da Menaggio, un giovane atleta diciottenne di Griante si presenta regolarmente al via alle 8.30 del mattino.
Nelle ore successive, però, qualcosa cambia. Il meteo peggiora, alcune parti del percorso vengono cancellate per motivi di sicurezza. L’ultimo avvistamento risaliva alle 12.30. E a un certo punto il ragazzo non arriva al checkpoint previsto per il pomeriggio. È un’assenza che non viene ignorata. Scatta la macchina dei soccorsi.
Alle 18.10 il paziente è individuato dall’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco sulla cresta tra il monte Bregagno e il Sasso Bellarona a circa 2.000 metri di quota. Alle 18.15 l’elisoccorso di Sondrio sbarca medico, infermiere e tecnico. Iniziano le manovre di rianimazione avanzata e ‘scarica’ il ragazzo con il DAE prima di attaccarlo al massaggiatore automatico. Alle 18.33, il personale sanitario rileva e comunica una temperatura corporea di 21°, e dato che il ragazzo è in ACC chiede l’avvio percorso Ecmo. Alle 18.40 il decollo verso il Papa Giovanni con arrivo alle 19.01 dove alle 19.20 viene incanulato e per iniziare il percorso Ecmo.
Grazie alla rapidità, alla competenza e al lavoro di squadra dell’elisoccorso AREU di Sondrio e dell’équipe del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il giovane atleta è stato salvato.

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