Dare voce alle regioni e rendere presente quello che accade nei territori perché sia maggiormente considerato nelle politiche europee insieme ai ‘Quattro motori’.
Questo, in sintesi, l’obiettivo della missione del sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, che, insieme agli assessori delle altre regioni dei ‘Quattro motori d’Europa’ (Auvergne-RhôneAlpes, Baden-Württemberg e Catalogna), ha incontrato una delegazione di direttori generali della Commissione europea.
I Quattro motori e le politiche europee
“La collaborazione fra i Quattro motori – ha spiegato Cattaneo – rimane uno dei punti qualificanti dell’azione europea della Regione Lombardia. E in questi due giorni ne abbiamo avuto un’altra dimostrazione. Sia per quanto riguarda la promozione turistica sia per quanto concerne i contenuti più politici”.
Evento sul vino
In particolare, nella serata di martedì 4 luglio, il Baden-Württemberg – in qualità di presidente di turno – ha organizzato l’European Wine Summer Event. Momento che ha “permesso di far conoscere e apprezzare la qualità dei vini e dei cibi ‘Made in Lombardy’”.
Un ‘paper’ sull’economia e lo sviluppo
Nella mattinata di mercoledì 5 luglio è stato presentato a un gruppo di direttori generali della Commission europea un ‘paper’ dal titolo ‘New economic perspectives: Transformation as an opportunity for the future viability of the EU and its regions’. Un documento di contenuto politico ha sottolineato Cattaneo. Il documento “ci ha permesso – ha detto Cattaneo – di approfondire aspetti legati al ruolo delle regioni in Europa. E di farlo con particolare riferimento allo sviluppo delle imprese e alla ricerca e innovazione”.
La capacità delle regioni di fare rete
“Proprio questa capacità delle Regioni di fare rete – ha concluso Cattaneo – permette non solo di ribadire il ruolo chiave delle regioni europee economicamente più forti e orientate alla ricerca, nel superamento delle sfide e delle crisi e nella gestione delle trasformazioni che l’Europa sta attualmente affrontando, ma anche di cambiare anche il punto di vista e la prospettive delle politiche europee”.
