Regione Lombardia conferma il proprio impegno per la valorizzazione della Rocca d’Anfo (Brescia), uno dei più imponenti complessi fortificati di epoca napoleonica presenti in Italia. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Cultura Francesca Caruso, ha approvato una delibera che, insieme a Provincia di Brescia e Comunità Montana di Valle Sabbia, consente una ulteriore valorizzazione del sito attraverso il programma di interventi da attuare o completare, a cominciare dalla passerella pedonale attualmente in fase di realizzazione.
Rocca d’Anfo, i lavori di ripristino
Il sovrappasso ripristinerà il collegamento i due corpi di fabbrica della Batteria Statuto dell’antica fortezza, a monte e a lago, parzialmente distrutto in seguito a un’esplosione avvenuta al termine della Seconda guerra mondiale: l’opera consentirà l’attraversamento pedonale in sicurezza della strada provinciale ‘Del Caffaro’, migliorando la fruibilità del complesso fortificato. La realizzazione della passerella è a carico della Comunità Montana Valle Sabbia e secondo il cronoprogramma sarà completata entro la fine del 2026.
Il progetto da 1,25 milioni di euro è finanziato con risorse di Regione Lombardia, Comunità Montana Valle Sabbia e Fondo per i Comuni confinanti. La delibera, in particolare, prende atto della convenzione tra Provincia di Brescia Comunità montana Valle Sabbia che disciplina i rapporti relativi all’assetto patrimoniale, alla gestione e manutenzione del sovrappasso pedonale di collegamento interno alla Rocca d’Anfo.
L’impegno di Regione Lombardia per preservare un patrimonio culturale
“Regione – sottolinea l’assessore Caruso – è in campo per tutelare e valorizzare un luogo di grande importanza per il territorio come la Rocca d’Anfo: la sinergia con gli enti locali rafforza una visione strategica di lungo periodo rispetto a un bene prezioso che abbiamo sottratto all’abbandono e restituito ai cittadini, grazie a un lavoro costante fatto di investimenti e progettualità”.
Il finanziamento per la passerella si aggiunge agli investimenti che Regione, negli ultimi anni, ha messo in atto per restauri, bonifiche belliche, miglioramento dell’accessibilità e promozione culturale.
“Le buone pratiche del progetto Rocca d’Anfo – prosegue Caruso – possono diventare un modello di sviluppo sostenibile per i territori montani: andiamo avanti con determinazione affinché questo patrimonio sia sempre più un punto di riferimento per la cultura e il turismo storico-ambientale in Lombardia”.
Situata sulla sponda bresciana del Lago d’Idro, al confine tra Lombardia e Trentino, la Rocca d’Anfo si estende su circa 50 ettari e conserva 34 manufatti principali – tra cui caserme, polveriere, camminamenti e batterie – che raccontano secoli di storia militare italiana, dalla Repubblica di Venezia all’età napoleonica, fino all’Unità nazionale.