LNews-SONDRIO. VALTELLINA CASERA E BITTO, ASSESSORE SERTORI: UNA STORIA DI IDENTITÀ E INNOVAZIONE LUNGA 30 ANNI

IL CONSORZIO DI TUTELA FESTEGGIA DUE SIMBOLI DELLA TRADIZIONE CASEARIA

(LNews – Sondrio, 14 nov) Il Consorzio di Tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto compie trent’anni di attività (1995-2025). La tavola rotonda ‘DOP economy, fra tradizione e innovazione, un pilastro del settore agroalimentare italiano e dei flussi turistici’, a Sondrio, alla quale ha partecipato Massimo Sertori, assessore a Enti locali e Montagna, è stata l’occasione per fare un bilancio del percorso di valorizzazione di due produzioni di nicchia diventate il simbolo della tradizione casearia valtellinese e un volano economico per il territorio. Dalla nascita del Consorzio e delle Dop, la produzione è più che quadruplicata, passando dalle prime 58.457 forme marchiate del 1996 (5.709 per il Bitto e 52.748 per il Valtellina Casera) alle 236.741 del 2024.

“Oggi celebriamo trent’anni dalla nascita del Consorzio Valtellina Casera e Bitto – dichiara l’assessore Sertori – protagonisti nella scrittura dei disciplinari e dell’ottenimento della DOP. Possiamo dire a consuntivo, certificato dai numeri, che questo progetto ha preservato e qualificato prodotti di grande qualità nati dalla storia e dalla tradizione delle genti valtellinesi, che hanno fatto di necessità virtù”. “Questi prodotti – continua Sertori – non sono solo buoni, riconosciuti e ricercati in tutta Italia, ma ti portano immediatamente verso un vissuto che inesorabilmente si amalgama con un territorio, un paesaggio straordinario, ma allo stesso tempo anche faticoso. Penso al lavoro in alpeggio, penso ai sacrifici, alla fatica e alla dedizione che tutte le persone coinvolte nell’attività hanno fatto e continuano ad esercitare”.

“Bitto e Casera, infatti, sono un eccellente prodotto enogastronomico – conclude Sertori – e l’intera filiera che li produce genera economia e concorre al mantenimento di un territorio straordinario come quello delle nostre Valli. Coniugare storia, cultura, identità, qualità, lavoro, restando aggiornati rispetto alle esigenze dei tempi e preservando la tradizione, è una sfida molto difficile ma questa storia ha dimostrato di essere possibile”.

PRODOTTI IDENTITARI – Oggi Bitto e Valtellina Casera sono tra i prodotti più identitari della Valtellina e la seconda voce dell’agroalimentare dop del territorio dopo la Bresaola: impattano per 15,9 milioni di euro sull’agroalimentare della Provincia di Sondrio (+98% rispetto a 10 anni fa), con un valore al consumo di 29,3 milioni di euro.  Due Dop solide, che hanno saputo tenere nel tempo alta la qualità e la tradizione della Valle, dando lavoro a 133 allevamenti,13 caseifici (di cui 6 acquirenti primari/cooperative) e 16 stagionatori per il Valtellina Casera e a 50 alpeggi produttori e 10 stagionatori per il Bitto, a testimonianza delle ricadute positive sul territorio delle due Dop in termini di occupazione e di indotto.

2025, STAGIONE POSITIVA – Il trentennale è stata l’occasione per fare il punto anche sulla stagione positiva del Bitto 2025, con 45 alpeggi coinvolti nel 2025 e una produzione sostanzialmente in linea con quella del 2024. Bene anche il Valtellina Casera: dopo un ottimo 2024 che ha registrato un +8,9% a volume (oltre 221mila forme prodotte) +10,3% a valore alla produzione (13,2 milioni di euro), nei primi 9 mesi ci attestiamo a 174.320 forme con un + 2,89% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

TURISMO MONTANO, LE CIFRE – Durante la tavola rotonda è stato ribadito il ruolo centrale delle Dop per il turismo e nell’economia di montagna. Secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano Jfc nel 2024, il turismo montano italiano ha generato un giro d’affari di 24 miliardi di euro, con prospettive di ulteriore crescita grazie alle Olimpiadi del 2026 con previsioni del +7,5% dei visitatori internazionali. In questo scenario la Valtellina conquista le posizioni di testa nella classifica, con Livigno e Bormio per la prima volta sedi delle gare di sci alpino a Milano Cortina 2026. Un contesto unico per promuovere i prodotti locali, complice la passione degli italiani per l’enogastronomia locale e per la montagna.

A confermare la centralità dell’enogastronomia anche la recente indagine realizzata da SWG ‘Valtellina Taste of Emotion Indagine di mercato sul percepito e il posizionamento del brand’ per conto della Camera di commercio di Sondrio. Un italiano su 3 è ‘fan’ della montagna, mentre le escursioni naturalistiche (71%, in particolare dai ‘baby boomers’ 81%), e le degustazioni enogastronomiche (51%) sono tra le attività più apprezzate. Un trend ancora più forte in Valtellina: il territorio si posiziona a metà classifica tra le località montane più note, grazie a Livigno e Bormio visitate dalla metà dei fan della montagna nazionali. (LNews)

red

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