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Agricoltura. Rolfi: quella italiana è la più sostenibile d’Europa

agricoltura sostenibile

In Italia diminuiti del 20% prodotti fitosanitari in 7 anni

L’agricoltura sostenibile è il tema sempre più sotto l’attenzione di esperti e addetti del settore. La salute del comparto agro-industriale italiano porta il ‘Made in Italy’ ai primi posti in Europa. L’argomento è stato al centro della indagine della Fondazione Symbola.

Agricoltura italiana è sostenibile

“L’agricoltura italiana è la più sostenibile d’Europa sotto il profilo ambientale e ha già raggiunto alcuni obiettivi indicati dalla ‘Farm to fork”.

Così l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi commentando l’indagine della Fondazione Symbola.

Riduzione prodotti fitosanitari

“Tra gli esempi più qualificanti – ha sottolineato – c’è la consistente riduzione dei prodotti fitosanitari. Chi descrive l’agricoltura come una delle principali fonti di inquinamento sbaglia. Il processo di sostenibilità, infatti, è in atto da anni soprattutto nei settori più intensivi come le coltivazioni e la zootecnia della Pianura padana”.

I numeri

L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili in Europa, con una quantità di emissioni pari a 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Sono, peraltro, nettamente inferiori a quelle di Francia (76 mln), Germania (66 mln), Regno Unito (41 mln) e Spagna (39 mln). Il settore ha ridotto del 20% l’uso di pesticidi (2011-2018), a fronte di un aumento negli altri paesi europei (Francia e Germania). Inoltre, ha aumentato l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e ha ridotto i consumi di acqua.

agricoltura sostenibileDifendere il settore

“I numeri – ha aggiunto Rolfi – servono per difendere il comparto da attacchi ideologici strumentali e sostenere con più forza i processi di innovazione e modernizzazione”.

Economia circolare

“Dobbiamo poter coniugare produttività e ambiente – ha continuato – e sfruttare le agroenergie. Questi sono strumenti che consentono di chiudere il cerchio dell’economia circolare fornendo reddito integrativo alle aziende. Solo così infatti si trasformano le imprese agricole in agro raffinerie totalmente ecologiche e virtuose”.

Nuove generazioni

“Serve inoltre aumentare i processi di assistenza alle aziende e di formazione degli agricoltori – ha puntualizzato – partendo dalle giovani generazioni. Così rendiamo ancora più virtuose le nostre attività produttive”.

Green deal

“Una applicazione ideologica e piatta del green deal rischia di fare danni perché non tiene in considerazione i diversi punti di partenza dei vari Paesi europei. L’agricoltura lombarda e quella italiana hanno numeri diversi rispetto a quella di altre zone del continente. Per questo – ha concluso l’assessore – necessitano di applicazioni differenziate”.

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