Italia delle Regioni, Fontana: Autonomia come assunzione di responsabilità

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L'intervento del governatore alla seconda giornata del primo Festival delle Regioni

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto alla seconda giornata dell’evento ‘Italia delle Regioni’, primo Festival delle Regioni e delle Province Autonome in svolgimento alla Villa Reale di Monza alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Questo il discorso pronunciato dal governatore Attilio Fontana.

“È stata un’occasione di confronto e di lavoro congiunto – ha detto Fontana – tra le diverse anime del nostro splendido Paese, che si dimostra unito e forte davanti alle avversità recentemente occorse. In un periodo di incertezze economiche e sociali, la forza di una Nazione si vede nella sua capacità di fare squadra. Ma come in ogni squadra ogni atleta ha le proprie caratteristiche, così nella nostra Italia ogni territorio ha le proprie peculiarità. In entrambi i casi, le differenze diventano opportunità e vantaggi, se sono ben valorizzate. Ecco perché la voglia di Autonomia manifestata dalle Regioni può e deve diventare elemento di ‘concorrenza buona’, che stimola tutti a far meglio per i cittadini”.

“L’attuazione dell’articolo 116, III comma della Costituzione – ha proseguito  – può accentuare elementi di forte identità regionali. Rappresentando un modo per spingere le altre amministrazioni, a partire da quelle centrali, ad assumere comportamenti più virtuosi. Nell’obiettivo di valorizzare le migliori pratiche e condurre ad una maggiore efficienza finanziaria. Non solo a vantaggio dei cittadini che vivono nel territorio regionale interessato, ma dell’intero sistema Istituzionale”.

Autonomia meccanismo premiante

“L’autonomia, motivata dal merito – ha continuato il presidente – è un meccanismo premiante per le Regioni che sanno ben amministrare. Uno strumento che innesca una modalità di valutazione delle performance che tiene conto davvero delle capacità dei governi regionali di valorizzare le proprie caratteristiche. Tutti, senza distinzione. È infatti dovere di qualsiasi Amministrazione puntare alla massima efficienza dei propri processi, per rendere migliore la vita dei propri cittadini”.

“Pensiamo all’autonomia – ha ribadito Fontana – come assunzione di responsabilità. L’Autonomia non è un motivo di divisione. Bensì un’occasione di mettere a fattor comune le nostre particolarità, in modo da servire tutti lo stesso scopo: il benessere dell’Italia. Le giornate di questo Festival sono anche l’occasione per sancire l’istituzionalizzazione della Conferenza e per certificare il suo ruolo di sede per la leale collaborazione e il dialogo tra le Regioni e le Province autonome”.

Il ruolo della Conferenza delle Regioni

“Già nel 2020 i presidenti delle Regioni e delle Province autonome – ha detto ancora Fontana – si erano impegnati a valorizzare il ruolo e l’organizzazione della Conferenza. Come dimostrato nei quarant’anni della sua storia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha saputo interpretare il ruolo delicatissimo di composizione e mediazione politica fra interessi territoriali e nazionali, in una logica pragmatica di spontanea propensione alla leale collaborazione. Anche la recente esperienza pandemica ha dimostrato che la composizione delle posizioni tra territori e Governo è avvenuta grazie all’instancabile impegno dei Presidenti che hanno servito con fedeltà la Repubblica”.

“Siamo 58 milioni di abitanti – ha concluso il presidente della Regione Lombardia – 20 Regioni, 93 Province di cui 2 autonome, 14 città metropolitane, 7.904 Comuni. L’Unità e la condivisione sono gli strumenti con cui difendiamo la nostra storia e il nostro territorio intero. Le nostre diversità sono la nostra forza. Non è possibile immaginarci come tutti uguali o omologati ad un unico modo di pensare e di agire. Sono proprio le nostre differenze a motivare l’eccellenza del nostro Paese, compendiate in un lavoro comune che può confermare la nostra Italia tra i Grandi del mondo. Viva l’impegno e il merito. Viva le Regioni e le Province Autonome. E viva l’Italia”.

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