‘Rigenerare per prevenire. Strategie territoriali contro la violenza’ è il titolo del convegno organizzato a Palazzo Lombardia dall’Assessorato al Territorio e Sistemi verdi in collaborazione con l’associazione ‘Olga‘ (Oltre la grande assenza) che ha come obiettivo principale l’ educare contro ogni forma di violenza.
Rigenerare per prevenire
“Rigenerare – ha esordito l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi – significa prevenire. Spazi ben progettati incidono infatti in maniera concreta sulla sicurezza, sulla qualità della vita e sul benessere delle persone. Regione Lombardia, anche per questo, sta accompagnando i Comuni nella riqualificazione di aree degradate e nella creazione di quartieri più verdi, accessibili e vissuti“.
“La rigenerazione però – ha sottolineato l’assessore – funziona davvero solo se coinvolge le comunità e integra competenze diverse: tecniche, sociali, educative. La città è infatti un ecosistema complesso e la cura degli spazi è uno dei principali strumenti per rafforzare coesione, appartenenza e opportunità per tutti”.
Coesione sociale, salute mentale e contrasto alla violenza
Tra gli argomenti trattati anche quelli legati alla rigenerazione urbana, coesione sociale, salute mentale e prevenzione della violenza, integrando prospettive psicologiche, urbanistiche, sociali e amministrative.
L’obiettivo è condividere una riflessione su come lo sviluppo degli spazi possa diventare una strategia efficace di prevenzione primaria e di promozione del benessere.
Sfida è città più accoglienti, accessibili e vivibili
Il convegno, moderato da Gabriella Scaduto, vicepresidente di Olga , ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche del presidente dell’associazione Giuseppe Delmonte oltre che di urbanisti, psicologi, psicoterapeuti, urbanisti, docenti universitari e rappresentanti di Anci Lombardia. Argomento centrale del dibattito, la lettura innovativa della rigenerazione urbana, non solo come recupero fisico degli spazi ma come un vero e proprio intervento sociale capace di rafforzare il senso di appartenenza, ridurre l’isolamento, favorire relazioni di cura, contrastare dinamiche di conflitto e comportamenti aggressivi, promuovere salute mentale e sicurezza percepita. La sfida è immaginare città più accoglienti, accessibili e vissute, dove il diritto alla città coincida con il diritto alla salute psicologica.





