Disabilità, Locatelli: Lombardia si dota di un Piano di azione triennale

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La Giunta di Regione Lombardia ha approvato il nuovo Par, il Piano d’azione regionale triennale 2021-2023 relativo alle persone con disabilità. La proposta è dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Alessandra Locatelli. Il Par, in linea con la nuova strategia europea sulla disabilità, intende perseguire l’obiettivo di una Regione senza barriere e inclusiva. Le persone devono cioè poter godere dei loro diritti e avere pari opportunità e parità di accesso alla società e all’economia.

Disabilità, Piano d’azione regionale triennale

“Regione Lombardia con il Par – ha spiegato – vuole tracciare la cornice per le future politiche delle persone con disabilità. L’attenzione è anche alle loro famiglie, all’inclusione, all’autonomia e alla centralità della persona. Più in generale il nuovo Piano punta all’accessibilità universale, al benessere e alla cura di tutte le persone più fragili”.

disabilità Piano azione triennaleConfronto col territorio

“Il percorso che intendiamo intraprendere – ha continuato – è il frutto di un costante confronto con le associazioni del territorio e gli altri Assessorati. Insieme – ha sottolineato – enti del terzo settore, istituzioni e pubbliche amministrazioni, concorreremo alla co-programmazione e co-progettazione dei servizi. Tutto ciò per garantire interventi più mirati ed efficaci per i cittadini”.

Centralità della persona

“Nel Piano di azione regionale – ha proseguito – è evidente l’importanza data al progetto di vita e alla centralità della persona, alla vita autonoma e indipendente, all’accessibilità universale e alla presa in carico. Tutto ciò non solo verso una patologia certificata ma soprattutto nel rispetto delle relazioni, del tempo ricreativo, del diritto di scelta e della condivisione dei piani individuali.  Questo avviene con le persone direttamente coinvolte e con le loro famiglie”.

Fondo unico

“L’obiettivo – ha concluso Locatelli – è quello di dar vita a un Fondo unico che possa davvero integrare le risorse sociali, sanitarie e sociosanitarie. Questo per garantire progetti di vita personalizzati dove le diverse competenze, preferenze e caratteristiche individuali diventino un valore aggiunto per la persona e per la comunità”.

gus/ram

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