Emergenza abitativa, procedure più semplici e controlli rafforzati

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Semplificare i criteri di assegnazione per accelerare le procedure e tutelare le fragilità. Queste le principali linee di azione illustrate dall’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco intervenuto alla seduta della IX commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia del Consiglio regionale. Attualmente, ha illustrato, “i criteri per assegnare gli alloggi sono numerosi, alcuni dei quali molto facili da autocertificare e molto difficili da verificare”. Un esempio, può essere, quello del ‘sovraffollamento’ dell’appartamento, situazione difficile da definire in maniera oggettiva e ancora più da controllare.

Emergenza abitativa, semplificare i criteri

Serve quindi, ha spiegato, “semplificare e magari concentrarsi su criteri qualificanti anche prendendo spunto da proposte che possono arrivare dalla Commissione o da altri stakeholder”. Questo tema, ha assicurato Franco “vogliamo portarlo sul tavolo con i sindacati per arrivare ad avere un modello che sia il più possibile pratico ed efficiente”.

Morosità incolpevole

E’ intenzione dell’assessorato usare lo stesso metro anche nei confronti della morosità incolpevole. Chi si trova in stato di vera necessità, ha osservato l’assessore, “va aiutato e ci troverà sempre dalla sua parte, ma la morosità incolpevole va qualificata meglio in maniera da ridurre i margini di ambiguità ed evitare che ci possa essere qualcuno che fa il ‘furbetto'”.

Tutelare le fragilità, procedure da rivedere

Altro aspetto importante approfondito nel corso dell’audizione a Palazzo Pirelli, è l’impegno a tutela delle fragilità. “E’ emerso, anche di recente nel corso del confronto con le parti sociali – ha riferito Franco – il tema della tutela degli sfrattati. L’abbiamo già affrontata nel corso degli ultimi due anni con l’aumento del punteggio previsto dai criteri di assegnazione e della durata dei contratti SAT. Vogliamo però fare di più, partendo dal rendere obbligatoria la riserva di case per gli sfrattati per tutti i comuni (o almeno per quelli ad alta tensione abitativa) e aumentando ancora il punteggio nei criteri di assegnazione”. Particolare attenzione, ha assicurato, “verrà riservato ai padri separati, che in talune circostanze possono trovarsi in una situazione di emergenza abitativa paragonabile a quella degli sfrattati”.

Housing sociale pubblico

Secondo l’assessore Franco, il patrimonio abitativo pubblico “va valorizzato verso i bisogni delle famiglie a reddito basso e medio basso. Sappiamo – fa presente – che all’interno delle graduatorie delle case popolari, le assegnazioni si concentrano intorno ai 5.000 ISEE e non vanno mai oltre i 10.000. C’è una fascia di popolazione che va da 10.000 euro a 16.000 ISEE che di fatto è esclusa da tutto. Può partecipare ai bandi delle case popolari ma è sempre in basso nelle graduatorie. Non è abbastanza solida per l’housing sociale né per il mercato libero. Si tratta di lavoratori dipendenti, spesso dei servizi pubblici. Persone indispensabili per la nostra comunità che sono meritevoli di tutela”.

Bandi sperimentali per le famiglie

Per questo, fa sapere Franco, “le ALER oltre ai classici bandi di valorizzazione (ALER Milano 3.700 negli ultimi 10 anni) stanno sperimentando bandi per famiglie con in ISEE da 10.000 a 16.000 euro. (ALER Milano 300 alloggi, ALER Bergamo 80 alloggi). Si tratta quindi non solo di continuare a sperimentare, ma anche di far diventare questa misura una modalità ordinaria”.

Nuovi alloggi e risorse

Entro l’anno, ha informato Franco, “Contiamo di attivare ulteriori 200 alloggi. Inoltre, a breve sarà approvato un bando di circa 15 milioni per sostenere i soggetti pubblici e privati che vorranno mettere a disposizione alloggi per le famiglie con redditi medio bassi”.

Fondi per l’affitto

Esiste infine una grande ed eterogenea
platea di famiglie, in difficoltà sul libero mercato, che ricorre ai fondi per il sostegno all’affitto. Come Regione, ha aggiunto l’assessore, “stiamo lavorando su diversi versanti. Ad esempio, aumentare fino a 3,5 milioni euro le risorse regionali per i Comuni e svincolare alcune risorse non utilizzate per precedenti misure (ad esempio per la promozione del canone concordato nel comune di Milano)”.

Recupero degli sfitti

Dentro questo quadro strategico, ha concluso Franco, “prosegue il lavoro quotidiano per il recupero degli alloggi sfitti e per la riqualificazione del patrimonio, obiettivi sui quali si sta concentrando in particolare ALER Milano”.

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Paolo Guido Bassi

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