Si stringono i tempi per la realizzazione della variante Idro-Vestone, lungo la SP237 del Caffaro. Nella giornata di giovedì 3 luglio 2025, nella sede della Comunità Montana a Vestone (Brescia) è stato presentato il progetto esecutivo del primo stralcio che prevede la realizzazione di due rotatorie e un ponte, nell’ambito del progetto complessivo da 60.511.757 di euro totali. Di questa cifra, 28.511.757 sono disponibili da Regione Lombardia, 27.500.000 dalla Provincia Autonoma di Trento e 4.500.000 dal Fondo dei Comuni Confinanti. L’opera, attesa da tempo, rappresenta una soluzione per favorire il decongestionamento del traffico dei centri abitati, concentrato sull’unica via di comunicazione che collega i territori dell’Alta Valle Sabbia e le province di Brescia e Trento.
Variante Idro-Vestone, l’inizio dei lavori
Le prime attività riguardano gli interventi di bonifica bellica e di installazione del cantiere. Seguiranno le operazioni di movimentazione terre e costruzione. Il cronoprogramma stabilisce una durata dei lavori per il primo stralcio pari a 13 mesi. L’inizio è previsto a ottobre 2025.
Terzi: nuova infrastruttura fondamentale per il territorio
“La ex SS 237 del Caffaro – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi – è la direttrice storica che collega il territorio bresciano a quello di Trento e ai comprensori sciistici di Madonna di Campiglio. Questa strada attraversa la media e alta Val Sabbia e la riviera occidentale del lago d’Idro, territorio condizionato da vincoli orografici e urbanizzativi che hanno progressivamente compromesso la sua funzione di collegamento”.
“Con il progetto di questa variante, finanziata con oltre 28,5 milioni di euro da Regione Lombardia – precisa Terzi – si agevola l’accessibilità alle valli e aree montane e si decongestionano dal traffico i centri urbani nel tratto tra Nozza e il Lago di Idro. Un ulteriore esempio del sostegno regionale verso investimenti importanti destinati a realizzare nuove infrastrutture fondamentali per rispondere alle esigenze legate alla mobilità di chi vive quotidianamente questi territori e dei turisti, oltre a migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita degli abitati di questa zona”.
Sertori: opera capace di unire al lavoro enti diversi
“Quest’opera – spiega Massimo Sertori, assessore alla Montagna, Enti locali, Energia e Rapporti con le Province autonome di Regione Lombardia – ha un enorme valore strategico, perché ha unito attorno ad un tavolo di lavoro due Province (Brescia e Trento), due Regioni (Lombardia e Trentino), una Comunità Montana (Valle Sabbia) e molti Comuni”.
“All’interno di Regione Lombardia – continua Sertori –, inoltre, c’è stata una sinergia tra le politiche infrastrutturali, quelle degli enti locali e la gestione del Fondo Comuni Confinanti che, in questo caso, conferma la sua importanza e concretezza nello sviluppo del territorio al confine. Per la Variante Idro-Vestone, attraverso questo fondo, abbiamo infatti stanziato risorse significative pari 4,5 milioni di euro”.
Variante Idro-Vestone, il cronoprogramma del progetto del primo stralcio
Il progetto esecutivo del primo stralcio, che comprende il lato Vestone con le due rotatorie e il ponte che attraversa il fiume Chiese ha preso avvio nel mese di aprile 2025 ed è, a luglio 2025, in fase di verifica e validazione. A giugno 2025 sono iniziate le attività di bonifica bellica, che si svolgeranno entro l’estate 2025, ed è stata pianificata l’installazione del cantiere. A partire dal mese di ottobre 2025, verranno attivate le opere di movimentazione terrea e costruzione.
Nella parte bassa della Provinciale, tra Brescia, Vobarno e Barghe, sono già stati effettuati alcuni ammodernamenti con la realizzazione di diverse gallerie per eliminare numerosi attraversamenti urbani.
Nel tratto tra Nozza e il lago di Idro, invece, sono ancora molti gli attraversamenti diretti di centri abitati, che causano un significativo rallentamento dei flussi e un notevole impatto acustico oltre che, più genericamente, ambientale e di sicurezza.
Gli interventi nel centro abitato di Lavenone (BS)
Il progetto stradale, nel tratto che permette l’attraversamento del centro abitato di Lavenone (Brescia), compreso tra la zona a nord dell’abitato di Vestone, nel Comune omonimo, e l’ingresso al centro abitato di Pieve Vecchia, frazione del Comune di Idro, inizia al km 38+500 della SPBS 237, con una rotatoria a tre bracci. Da qui, il tracciato devia a destra, superando il fiume Chiese con un ponte in acciaio di 44 metri. Dopo il ponte, un’altra rotatoria connette la nuova strada ai fabbricati e ai fondi agricoli, pensata anche per futuri collegamenti.
Moraschini (Provincia di Brescia): intervento atteso da tempo
“Si tratta di un intervento di indubbia rilevanza – afferma il presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini – e che era atteso da tempo. È un’opera la cui realizzazione risulta fondamentale per la qualità della viabilità e della vita di un’area particolarmente ampia”.
Fugatti (Provincia autonoma di Trento): opera infrastrutturale molto attesa
“Per il nostro territorio – spiega il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – si tratta di un intervento infrastrutturale molto atteso per il miglioramento della strada del Caffaro. Questo garantirà il collegamento con la Lombardia ed è importante per il turismo trentino, così come per l’economia e i servizi”.
L’obiettivo principale è, certamente, quello dell’alleggerimento del traffico, con ricadute positive anche sulla riduzione dei livelli sonori, delle emissioni di inquinanti atmosferici e anche maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti che si muovono a livello locale.
Il secondo stralcio
Con il secondo stralcio, i cui lavori sono in via di definizione, sarà realizzata la prosecuzione della deviante. Questa, secondo progetto, prosegue verso nord-est, quasi parallela al fiume Chiese, con una curva a destra di ampio raggio. Una strada di servizio affiancherà questo tratto, sottopassando la deviante. Il tracciato si sviluppa alternando tratti in rilevato e in scavo, con un manufatto scatolare per il sottopassaggio della strada locale. Dopo un tratto rettilineo e una curva a sinistra (raggio di 500 metri), il tracciato raggiunge l’imbocco della galleria di ‘Cima Antegolo’ (circa 900 m). La galleria permette di evitare un’ansa del fiume, riducendo il percorso e l’impatto ambientale.
A metà della galleria, una lunga curva riporta il tracciato parallelo al fiume, che viene nuovamente attraversato con un ponte in curva di 65 metri. Segue un tratto in galleria (Monte Coste) e un adeguamento della SPBS 237 esistente. Il progetto termina con una rotatoria a due bracci all’ingresso di Pieve Vecchia (Idro), dopo uno sviluppo di circa 3100 metri.
Flocchini (Comunità Montana): momento storico e di grande soddisfazione
“È momento storico e di grande soddisfazione per gli amministratori e per l’intera Valle, perché questo progetto – afferma il presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini – rappresenta senza dubbio, l’avvio del programma di soluzione dei problemi annosi che gravano su un contesto viabilistico di particolare rilievo. Pongo l’attenzione a un’ulteriore necessità, in modo da porre le basi per cominciare a pianificare la riqualificazione di un ulteriore tratto della SP 237, quello tra Barghe nord e Vestone nord: pensiamo a un nuovo tratto in galleria che libererebbe i centri abitati e renderebbe più fluida la circolazione”.
Variante Idro-Vestone, i presenti all’evento
Alla presentazione del progetto esecutivo del primo stralcio ha partecipato, tra gli altri, l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi. Presenti anche la dirigente del settore Strade della Provincia di Brescia, Pierpaola Archini, il consigliere provinciale di Brescia delegato alle Strade, Paolo Fontana, il presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini. Hanno partecipato, infine, anche i sindaci di Idro, Vestone e Lavenone, Aldo Armani, Renato Verdelli e Franco Delfaccio.