L’assessore: sgomberare subito centro sociale di via Gola complice dell’aggressione a Brumotti
Aggressione a Brumotti a Milano, in via Gola. “Bisogna sgomberare quanto prima il centro sociale ‘Cuore in Gola’, complice del ‘Far West’ avvenuto in strada la scorsa domenica, culminato con l’aggressione all’inviato di Striscia la Notizia”. A richiederlo è l’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini. “L’attacco Brumotti, al quale va la mia solidarietà per l’accaduto, conferma ancora una volta la mancanza di sicurezza e l’alta concentrazione di illegalità in via Gola e in quella zona dei Navigli”.
Basta illegalità, sradicare ricettacolo di delinquenti
“È indubbio – precisa Bolognini – che i fatti sono avvenuti su una strada pubblica e sono, perlopiù, legati all’attività di spaccio. È altrettanto palese che il centro sociale sia parte integrante di tutte le attività illecite del quartiere.
De Corato: in quella zona da capodanno non è cambiato nulla
“Via Gola a Milano – dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato – è una zona che va presidiata h24 dai militari e dalle Forze dell’ordine. Non è più possibile tollerare quello che accade: a Capodanno l’assalto ai vigili del fuoco, nei giorni scorsi a un giornalista che voleva testimoniare il traffico della droga”.
Centri sociali e spacciatori tornano a occupare il quartiere
“Esprimo solidarietà a Vittorio Brumotti e a ‘Striscia la notizia‘ – prosegue l’assessore De Corato – addirittura minacciato da alcuni residenti scesi in strada a protezione degli spacciatori. Brumotti merita l”Ambrogino d’oro’ per i servizi di denuncia realizzati per contrastare lo spaccio della
droga”.
Coronavirus e delinquenza
“Il Coronavirus non ha di certo fermato la delinquenza. Con la fine del lockdown, nella zona Navigli – conclude l’assessore – stanno tornando i centri sociali e gli spacciatori. È ora di dimostrare ai residenti onesti del quartiere di via Gola/Pichi che non sono soli e che lo Stato c’è. Servono azioni concrete”.
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