Lombardia Notizie / Sicurezza

Riutilizzo beni confiscati, La Russa a Busto Arsizio (VA) e Rho (MI)

Ulivo a Rho. Foto utilizzata per articolo su tour beni confiscati di La Russa che si è tenuto a Busto Arsizio e Rho

Romano La Russa: da Regione Lombardia risorse e impegno concreto

Prosegue il tour dell’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, dedicato al tema del riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. L’assessore La Russa ha visitato oggi l’’Officina del Sapere’ a Busto Arsizio (Varese) e il ‘Parco della Legalità’ a Rho (Milano).

Il tour nelle diverse province

Il ciclo di appuntamenti, fino al 18 luglio, tocca diverse province lombarde con l’obiettivo di valorizzare esempi concreti di legalità e impegno sul territorio.

Beni confiscati in Lombardia, l’assessore La Russa a Busto Arsizio e Rho

Targa dell'ulivo a Rho. Foto utilizzata per articolo su tour beni confiscati di La Russa che si è tenuto a Busto Arsizio e Rho

La Lombardia è tra le prime regioni in Italia per numero di beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: 1.275 in gestione e 1.740 già destinati (fonte ANBSC). Tra il 2019 e il 2024, Regione Lombardia ha finanziato 124 progetti presentati da Enti Locali e concessionari, per un totale di circa 8 milioni di euro: interventi che hanno permesso di trasformare beni confiscati in risorse utili per le comunità.

Segnale forte dello Stato

“Recuperare e restituire alla collettività i beni confiscati alla criminalità organizzata – ha affermato l’assessore alla Sicurezza La Russa – non è soltanto un atto di giustizia: è un segnale forte della presenza dello Stato e un impegno concreto di Regione Lombardia. La confisca incide sul vero punto di forza delle mafie, il loro patrimonio economico, e il riutilizzo sociale e pubblico di questi beni rappresenta una duplice vittoria: si sottrae ricchezza e si promuove legalità. Iniziative come quelle che abbiamo visto oggi a Busto Arsizio e Rho sono esempi virtuosi di come il territorio sappia reagire e affermare una cultura della legalità”.

Tappa a Busto Arsizio

Foto utilizzata per articolo su tour beni confiscati di La Russa che si è tenuto a Busto Arsizio e Rho

L’assessore La Russa ha visitato l’Officina del Sapere di Busto Arsizio (VA) trasformata in un importante polo di supporto sociale, grazie a un contributo regionale di oltre 63.000 euro. Presenti, tra gli altri, Paola Pollini, presidente della Commissione speciale antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità del Consiglio regionale della Lombardia e il primo cittadino Emanuele Antonelli.

L’ ‘Officina del Sapere’

L’immobile è ora destinato a diverse funzioni sociali: due unità abitative al primo piano sono adibite all’accoglienza temporanea per persone in stato di bisogno. L’unità a piano terra è stata assegnata all’Organizzazione di Volontariato San Vincenzo de’ Paoli, Consiglio Centrale di Busto Arsizio. Questo spazio è utilizzato per attività sociali e formative mirate a favorire l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà. La struttura svolge, inoltre, un ruolo cruciale nell’accompagnamento delle famiglie ospitate al primo piano. L’ ‘Officina del Sapere’ offre, infatti, ascolto e supporto per rispondere ai loro bisogni, e valorizza al contempo, le loro capacità e risorse.

Tappa a Rho

Foto di gruppo al parco della legalità con l'Ulivo a Rho. Foto utilizzata per articolo su tour beni confiscati di La Russa che si è tenuto a Busto Arsizio e Rho

Seconda tappa della giornata al ‘Parco della Legalità’ di Rho. Presente anche il consigliere regionale Christian Garavaglia e l’assessore al Bilancio e Trasparenza del Comune di Rho, Nicola Violante. Grazie al contributo di circa 49.000 di Regione Lombardia, il progetto unisce memoria civica e impegno ambientale. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Comune di Rho e gli studenti del Liceo Ettore Majorana, si ispira direttamente allo stemma cittadino. Così, il parco si è trasformato in un luogo di ricordo e riflessione.

Il ‘Parco della Legalità’

Il parco riprende nella sua forma l’effigie di Rho: una ruota a cinque raggi, richiamo ai cinque grandi imperatori, e due rami, uno di quercia e uno di alloro, uniti dal nastro tricolore. Il sentiero ne ricalca la forma. Lungo questo percorso, in ognuna delle dieci sezioni che compongono il disegno, è stato messo a dimora un albero, ciascuno dedicato a una vittima della criminalità organizzata. Un aspetto significativo del progetto è il coinvolgimento attivo degli studenti del Liceo Ettore Majorana, che hanno co-progettato il parco, contribuendo in modo determinante alla realizzazione dell’attuale spazio verde. Questa collaborazione ha permesso di valorizzare l’area, rendendola un simbolo tangibile di legalità e cittadinanza attiva.

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