Dal 12 al 28 settembre 2025 Palazzo Lombardia ospita nello spazio di IsolaSET la mostra IconoFrame, a cura di Alisia Viola, in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio del Comune di Cantù. La doppia personale mette a confronto le opere di Lorenzo Cantaluppi e Pitmarels, entrambi originari di Cantù. L’esposizione, completamente gratuita, è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.
A Palazzo Lombardia la mostra IconoFrame
Il percorso si articola in sessanta opere e si presenta come un’indagine visiva sulla rilettura delle icone senza tempo. Si tratta in particolare di immagini che hanno attraversato epoche e culture, radicandosi nell’immaginario collettivo e rivelandosi ancora oggi di straordinaria attualità. La mostra pone al centro della riflessione artistica il concetto di inquadratura dell’icona, inteso non solo in senso formale ma anche concettuale. Nello specifico, l’obiettivo è capire come queste figure emblematiche possano essere scomposte, ricontestualizzate e rielaborate per dialogare con il presente.
Fermi: Innovazione passa anche dall’arte
“È stato per me un grande piacere – sottolinea Alessandro Fermi, assessore all’Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia – aprire le porte di Palazzo Lombardia a due giovani artisti. Abbiamo offerto loro uno spazio prestigioso in cui presentare il proprio talento e la propria visione. La Regione è convinta che ricerca e innovazione non appartengano esclusivamente al mondo accademico o tecnologico, ma trovino espressione vitale anche nell’arte e nella creatività. Questa mostra rappresenta un’importante occasione per valorizzare le nuove generazioni e ribadire che la cultura è uno dei motori fondamentali dello sviluppo del territorio”
Arte e riuso
Nel tempo sospeso della pandemia, mentre lavorava in un hub vaccinale, Lorenzo Cantaluppi ha raccolto materiali destinati allo scarto, in particolare piccoli tappi di siringhe, trasformandoli in tessere di un nuovo alfabeto materico. Ogni frammento diventa simbolo di resilienza, ogni composizione un atto di rigenerazione. La sua tecnica modulare e tridimensionale non si limita a destrutturare immagini iconiche, ma le reinventa in trame contemporanee. “La dimensione del riuso e della sostenibilità – spiega l’artista – diventa parte integrante del mio linguaggio, trasformando lo scarto in una nuova grammatica visiva.”