L’assessore della Regione Lombardia all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, commenta le notizie relative alle indagini in corso su prodotti alimentari importanti illegalmente dalla Cina e risultati positivi alla PSA-Peste Suina Africana dopo diversi controlli in Italia.
Peste Suina e prodotti alimentari
Udienza in Commissione Agricoltura
Nell’udienza tenutasi martedì 16 gennaio a Roma in Commissione Agricoltura della Camera, il Commissario straordinario del Governo per il contrasto alla Peste Suina Africana (PSA), Vincenzo Caputo, ha dato notizia dell’accertamento, a partire dall’Asl di Napoli, di 11 positività alla PSA in 22 campioni di barrette con prodotti disidratati dichiarati vegetali ma contenenti carne suina, evidenziando il rischio che proprio i residui di questi alimenti, sottoforma di rifiuti, abbiano trasmesso ai cinghiali il virus della Peste Suina.
Lombardia e Italia difendono il loro cibo controllato
“L’Italia – continua l’assessore Beduschi – non può più accettare mancanza di reciprocità su ogni cosa, a partire dai controlli su merci in arrivo da Paesi non trasparenti. E per fortuna ora c’è una politica diversa che ha coraggio di cercare e denunciare questi fatti. Mentre il cibo italiano e lombardo è il più controllato d’Europa e sottoposto a regole rigidissime, in ogni ambito importiamo merci prodotte senza analoghe attenzioni”. “Così – prosegue – si scopre che basta manomettere un’etichetta tradotta dal cinese per causare danni a una filiera che vale miliardi di euro. Una realtà che in Lombardia, dalla scorsa estate, ha corso infatti un rischio gravissimo con l’ingresso del virus negli allevamenti della provincia di Pavia“.
Istituzioni devono supportare allevatori
“Le istituzioni – conclude Beduschi – hanno il dovere di supportare gli allevatori sia con la prevenzione sia ristorando i danni dovuti a blocchi e fermi commerciali e nelle prossime settimane ne daremo prova attivando le procedure per indennizzare le aziende pavesi con i fondi messi a disposizione dal MASAF. Ma se c’è chi aggredisce i nostri mercati non rispettando le regole tutti i nostri sforzi saranno vani. Oggi vale per la filiera suinicola, domani per chi?”.