Inaugurato all’ospedale Sacco il nuovo Pronto Soccorso Infettivologico, una struttura all’avanguardia concepita per rafforzare la capacità di risposta alle emergenze infettivologiche. Si tratta del primo, in Italia, dedicato al contrasto alle malattie infettive. Al taglio del nastro, nella mattinata di lunedì 23 giugno 2025, a Milano presenti, tra gli altri, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il presidente Attilio Fontana e l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. e il direttore generale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco, Maria Grazia Colombo.
“È una giornata importante – ha dichiarato il ministro Schillaci – che dimostra come il servizio sanitario nazionale si voglia ammodernare per stare al passo con i tempi. Un servizio sanitario che quest’anno compie 47 anni e deve conservare le basi sulle quali è stato fondato, che sono la gratuità, l’universalismo e l’attenzione verso i più fragili, deboli e con maggiori difficoltà economiche ma anche stare al passo coi tempi. Quindi questo nuovo Pronto Soccorso del Sacco dimostra che possiamo essere pronti in caso di nuove emergenze ed è anche riconvertibile per offrire ai cittadini nella quotidianità un Pronto Soccorso più moderno. Inoltre, i lavori di ammodernamento di tutto l’ospedale proseguono con i fondi del PNRR e di Regione Lombardia nei tempi previsti. Si tratta, quindi, di un esempio di come la sanità deve cambiare, essere al passo con i tempi ma soprattutto più vicina ai nuovi bisogni dei cittadini italiani”.
Presidente Fontana: esempio di collaborazione tra pubblico e privato
“Questa struttura rappresenta un hub di valenza nazionale – ha affermato il presidente Fontana – uno dei due grandi centri di contrasto alle malattie infettive e quello odierno è un ulteriore passo avanti perché credo che un Pronto Soccorso di questo genere sia fondamentale per poter mantenere la qualità dei servizi. Inoltre, è un esempio di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, anche grazie a Eni e ad altri donatori, magari anche di piccole cifre, che sono importanti per ribadire quel principio di solidarietà che è proprio dei cittadini lombardi”.
“Oggi anticipiamo al ministro Schillaci – ha affermato l’assessore Bertolaso – che chiederemo per l’ospedale Sacco il riconoscimento di istituto di cura e ricovero a carattere scientifico, Irccs. Mi preme anche sottolineare le tempistiche di questo intervento che dimostrano come, se si vuole, si possono concretizzare opere fondamentali in tempi rapidi. La prima pietra qui è stata posata a febbraio del 2022 e oggi, a distanza di 3 anni, stiamo inaugurando una struttura ultimata”.
“Il Pronto Soccorso infettivologico – ha dichiarato la dg Colombo – rappresenta un vero cambiamento di paradigma nella gestione delle emergenze sanitarie e rafforza il ruolo strategico dell’Ospedale Sacco quale punto di riferimento nazionale per le malattie infettive”.
Nuovo Pronto Soccorso infettivologico Ospedale Sacco, i dettagli
Il nuovo Pronto Soccorso, finanziato da Eni S.p.a. con il contributo dell’ASST Fatebenefratelli Sacco attraverso le numerose donazioni ricevute, prende spunto dalle criticità emerse durante la pandemia del Covid-19. Il reparto si configura come un vero e proprio hub di alta specializzazione, in grado di adattarsi alle esigenze di un sistema sanitario in continua evoluzione e poter affrontare nuove potenziali emergenze sanitarie e bioemergenze negli anni a venire.
Intervento edilizio da oltre 1.500 metri quadri
L’intervento edilizio ha riguardato una superficie complessiva di circa 1.500 metri quadri, comprendendo la ristrutturazione di 300 mq dell’edificio esistente. Grazie alla possibilità di ottimizzare gli spazi e di garantire percorsi separati e sicuri per pazienti e operatori, con sistemi di biocontenimento di livello 2 e 4, fondamentali per la gestione di patogeni altamente contagiosi, la progettazione del nuovo Pronto Soccorso garantisce flessibilità, sicurezza e rapidità di intervento.
La presenza camera calda dedicata e diversi collegamenti con il Pronto Soccorso attuale, unitamente a locali di bonifica e decontaminazione di pazienti e operatori e aree di osservazione, consente di isolare e trattare con efficacia i soggetti sospetti o affetti da malattie infettive altamente contagiose, riducendo al minimo i rischi di contaminazione e preservando così l’integrità microbiologica dell’intera struttura.
Gli impianti di ventilazione assicurano un minimo di 12 ricambi d’aria/ora nelle sale visita e nei box, con l’aria trattata tramite filtri HEPA ad alta efficienza, per garantire un ambiente sterile e sicuro per pazienti. I box singoli possono accogliere pazienti infettivi isolati, con la possibilità di interconnettere alcuni box tramite porte a tenuta, offrendo la possibilità di gestire anche situazioni di emergenza più complesse.
Infine, la presenza di un locale di osservazione breve intensiva (O.B.I.) con sei posti letto, collegato con filtri in ingresso ai box singoli, permette di monitorare e trattare i pazienti in modo rapido ed efficace. Nel complesso, quindi, la configurazione del nuovo PS risulta adattabile a differenti scenari operativi e consente un potenziamento dell’offerta integrata della rete di emergenza urgenza.