Lombardia Notizie / Agricoltura, sovranità alimentare e foreste

PSA. Beduschi: da Lombardia strumento anti-speculazione carni

Suini, sul fronte PSA la Lombardia propone un emendamento al Collegato Agricoltura anti-speculazione carni

Regione pronta a emendamento a Collegato Agricoltura

L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, ha partecipato, martedì 3 giugno, a Milano all’incontro ‘Risultati e prospettive della lotta alla PSA (Peste Suina Africana), organizzato da Coldiretti. Un’occasione per fare il punto su una malattia che da anni interessa l’Italia e la Lombardia, dove è allevata circa la metà dei suini italiani.

PSA, Lombardia propone emendamento anti-speculazione carni

L'assessore Beduschi, con il commissario alla PSA Filippini, ha annunciato emendamento della Lombardia anti-speculazione carni per la PSADurante l’incontro, l’assessore ha annunciato che la Lombardia si farà capofila nella proposta di un emendamento al prossimo Collegato Agricoltura, per introdurre uno strumento normativo in grado di garantire un prezzo equo alle carni provenienti dalle zone di restrizione, oggi fortemente svalutate anche a causa di speculazioni di mercato.

Si parla di circa 500.000 suini che le filiere delle più importanti DOP nazionali non possono permettersi di perdere ma che oggi sono vendute a prezzi ampiamente inferiori a quelli di mercato.

Il paradosso

“Ci troviamo di fronte al paradosso – ha commentato Beduschi parlando della proposta della Lombardia dell’emendamento anti-speculazione carni per la PSA – di vedere le carni più controllate del mondo subire un deprezzamento inaccettabile”.

Valorizzare animali sani

Giuseppe Blasi del ministero, il commissario PSA Giovanni Filippini e l'assessore Alessandro Beduschi al convegno Coldiretti sulla PSAL’obiettivo è quello di valorizzare anche gli animali sani provenienti dalle aree soggette a limitazioni sanitarie, costruendo un sistema che riconosca il giusto valore economico. Una possibile strada è l’utilizzo delle cosce per le produzioni DOP, che prevedono stagionature superiori ai 400 giorni, come già stabilito dai disciplinari. Parallelamente, è fondamentale garantire la lavorazione delle altre parti dell’animale mettendo al sicuro la filiera dal rischio di richiamo, oggi previsto nel caso in cui un allevamento, inizialmente sano, risulti positivo nei 15 giorni successivi alla macellazione. Questo strumento finanziario, rivolto in particolare ai macelli, dovrà però obbligatoriamente includere una garanzia per gli allevatori, ai quali deve essere riconosciuto un compenso equo, svincolato dalle dinamiche speculative che li penalizzano.

I risultati della strategia lombarda

Beduschi PrandiniIn merito alla lotta al virus, Beduschi ha illustrato i risultati della strategia lombarda: oltre 16.000 analisi di laboratorio, quasi 10.000 ispezioni, più di 56.000 cinghiali abbattuti tra il 2021 e il 2024, con riduzioni della densità fino al 90% in alcune zone. Regione ha stanziato 5,5 milioni di euro per gli abbattimenti nei focolai e oltre 25 milioni per indennizzi diretti agli allevatori, cui si aggiungono più di 3 milioni per il contenimento della fauna selvatica. Ulteriori 6,8 milioni di euro sono stati destinati nel biennio 2023-2024 al rafforzamento della biosicurezza negli allevamenti. Sul fronte nazionale, il Governo ha messo a disposizione 23 milioni di euro di aiuti indiretti e si è impegnato a richiedere all’Unione Europea l’attivazione della cosiddetta riserva di crisi.

Fondamentale serrare le fila

Pubblico al convegno Coldiretti sulla PSA“Come illustrato dal commissario Giovanni Filippini – ha aggiunto Beduschi – la stagione invernale è stata fondamentale per potenziare la biosicurezza, chiudere le barriere autostradali e intensificare l’individuazione e rimozione delle carcasse infette, grazie anche al lavoro dei cani molecolari. Ora è il momento di serrare le fila per evitare il ritorno del virus negli allevamenti: solo così, a settembre, potremo chiedere alla Commissione europea la revisione delle zone di restrizione, che oggi mettono in grave difficoltà le aziende suinicole pavesi, milanesi e lodigiane”.

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