80 anni Niguarda, Fontana e Gallera: simbolo dell’eccellenza lombarda

80 anni niguarda, presentati eventi e iniziative
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“80 anni Niguarda: un’eccellenza fra le eccellenze del sistema socio-sanitario della Lombardia”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera hanno definito così l’Ospedale Niguarda di Milano che, il prossimo 10 ottobre, festeggerà gli 80 anni di attività. E oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il direttore generale di Niguarda Marco Bosio, sono state illustrate tutte le iniziative che accompagneranno questa ricorrenza speciale e che partiranno sabato 28 settembre.

FONTANA: NIGUARDA HA SAPUTO MANTENERE RAPPORTO CON LE PERSONE

“L’ospedale di Niguarda – ha detto Fontana – nasce da un’opera di beneficenza e incarna perfettamente lo spirito milanese e lombardo, improntato alla generosità. Ha saputo mantenere un rapporto diretto e particolare con il cuore delle persone di questo territorio, sviluppando contestualmente rapporti di collaborazione con le migliori strutture del mondo”.

80 ANNI NIGUARDA, IL GRAZIE AGLI OLTRE 4500 DIPENDENTI

“Le oltre 4500 persone che ogni giorno lavorano in questi reparti – ha aggiunto – stanno dimostrando, insieme a molti altri colleghi dei presidi socio-sanitari della Lombardia, un grande affetto verso la sanità pubblica, sottoponendosi a turni pesantissimi, determinati soprattutto dai vincoli molto rigidi che, a livello nazionale, imbrigliano l’assunzione di personale adeguato”.

GALLERA: TESTIMONIA VALORE UNIVERSALISTICO NOSTRA SANITÀ

L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato come “il percorso storico del Niguarda, che ha accompagnato per 80 anni la città e i Milanesi, sia una chiara e concreta testimonianza del valore universalistico del nostro sistema socio-sanitario”. “Questa Regione – ha proseguito – possiede un’innata capacità di rigenerarsi per mantenere la barra di navigazione su livelli di eccellenza. Gli 80 anni Niguarda ne sono l’esempio, perché ha saputo modificare negli anni l’offerta clinica e alberghiera, adeguandole ai nuovi bisogni di una società in continua evoluzione. Le migliori tecniche di cura e assistenza si abbinano a un’organizzazione efficiente e moderna”.

SALA: MILANO DA SEMPRE SI IMMEDESIMA IN NIGUARDA

“La città da sempre si immedesima nell’ospedale Niguarda – ha commentato Giuseppe Sala – e lo sente come proprio. La vocazione internazionale si coniuga perfettamente con un forte radicamento locale. Niguarda è il punto di riferimento per moltissime associazioni di volontariato e rappresenta la visione ambrosiana della società, perché riesce a comprenderne lo spirito in un’ottica di una grande apertura. Queste celebrazioni rappresentano l’occasione per conoscere gli uomini e le donne che fanno grande l’ospedale: la qualità del capitale umano è decisiva”.

BOSIO: UNA STORIA DI GENEROSITÀ

“Gli 80 anni di Niguarda – ha concluso il direttore generale Marco Bosio – raccontano una storia unica nel suo genere, affascinante, coraggiosa. Una storia che porta con sé l’elemento che ha determinato le sue origini: la generosità. La capacità di innovare ha sempre caratterizzato l’attività dell’ospedale: la prima costruzione ha infatti abbinato i padiglioni tradizionali con l’architettura a monoblocco. La sfida dell’innovazione ha contaminato le attività cliniche e specialistiche, per le quali i professionisti e i ricercatori di Niguarda hanno raggiunto storici traguardi nel corso dei decenni”.

LA STORIA

Il 10 ottobre 1939 veniva inaugurato a Milano il nuovo Ospedale Niguarda. Entrava quel giorno la prima paziente, la signora Luigia, affetta da colecistite acuta e ricoverata presso la divisione medica. In questi ‘primi 80 anni’ Niguarda ha saputo crescere e rinnovarsi, affrontando importanti trasformazioni strutturali e organizzative che lo hanno reso un ospedale di riferimento regionale e nazionale.

UNA ‘COSTOLA’ DEL POLICLINICO

Nato come ‘costola periferica’ del Policlinico di Milano, la sua costruzione si inserisce in un complesso di operazioni economico infrastrutturali che miravano alla trasformazione del volto della città ed erano finalizzate a dotare la regione di una rete sanitaria efficiente, basata su strutture moderne ed efficienti.  ‘L’Ospedale Maggiore Vecchio’, l’antichissimo e centralissimo Policlinico di Milano, ormai non era più sufficiente alle necessità di una città che andava espandendosi, con un enorme bacino industriale a nord. Dei 12.650 operai residenti nei comuni dell’hinterland di Milano censiti nel 1911, ben oltre 9.000 risiedevano tra Affori, Niguarda e il comune di Musocco.  Il 13 luglio del 1932, quindi, l’ing. Giulio Marcovigi e il prof. Enrico Ronzani, incaricati di ‘dar vita a questa utopia’ consegnarono il progetto del Niguarda, la cui pianta sembrava evocare nel suo schematismo l’immagine di un essere umano titanico, pronto all’azione.

LA STRUTTURA

Poggiato solidamente sui due fabbricati dell’accettazione e del pronto soccorso, il ‘grande organismo’ aveva le due gambe costituite dai reparti chirurgici, il torace delimitato dalle medicine, gli arti superiori dalla pediatria e dall’ostetricia; la testa era rappresentata dai servizi generali e il cuore, al centro, dalla Chiesa.  Un progetto ambizioso e innovativo, in quanto in Italia, forse per la prima volta, la classica struttura ospedaliera a padiglioni isolati e lontani venne coniugata con quella dell’ospedale monoblocco con sviluppo verticale tipica degli Stati Uniti. Su una superficie di 322.000 metri quadrati, furono edificati quasi 55.000 metri quadrati di edifici, 132.000  occupati da strade e piazzali, 135.000 sistemati a giardino e prato, con pini, abeti, cipressi, magnolie, olmi, betulle….  Il ‘più bello ospedale giardino d’Europa’, come fu definito in quegli anni, aveva all’apertura 1.500 posti letto, oltre ai 775 per il personale di assistenza.

I PUNTI DI FORZA

I punti di forza dell’ospedale del ’39, rivoluzionario per l’epoca, erano una maggiore attenzione al contenimento delle infezioni ospedaliere, grazie una minore promiscuità dei malati, e una migliore organizzazione dello spazio. La planimetria rifletteva queste caratteristiche: numerosi padiglioni messi in comunicazione attraverso porticati e strade sopraelevate, con tetti adibiti ad aree di convalescenza. Nei sotterranei si costruì un’efficiente rete di cunicoli per il trasporto intra-ospedaliero.  Ad essere ‘grandioso’ non fu solo il progetto dell’ospedale, ma anche la generosità dei cittadini.

LA GENEROSITA’ DEI CITTADINI

Secondo le stime, infatti, le spese per l’acquisto del terreno e per la sua edificazione ammontavano a circa 100 milioni di lire. Fin dal momento in cui si cominciò a ventilare l’idea della costruzione di un nuovo ospedale, iniziò una grande e importante catena di donazioni da parte dei cittadini, fino ad arrivare all’enorme cifra di 75 milioni e 500.000 lire. Oltre i 2/3 dei costi per la realizzazione dell’ospedale furono, quindi, finanziati dalla generosità di moltissimi benefattori, di alcuni dei quali è rimasta traccia nelle vetrate della nostra Aula Magna. Questa sensibilità collettiva e spontanea dimostrata allora dalla Città fu sorprendente e rende a tutti gli effetti Niguarda ‘l’ospedale dei Milanesi’.

MODELLO DI QUALITA’

Fin dalla sua origine l’ospedale ha rappresentato un modello di qualità e innovazione in campo medico nel contesto regionale e nazionale. È indiscusso, infatti, il contributo in che in questi 80 anni i professionisti dell’ospedale hanno saputo dare in vari settori per il progresso delle cure e della medicina.

TANTI PRIMATI

Negli anni cinquanta fu eseguito a Niguarda dal prof. De Gasperis il primo intervento in Italia in circolazione extracorporea e, nello stesso anno, aprì qui la prima Divisione italiana di Chirurgia Toracica. Negli anni sessanta venne realizzato il primo intervento in Italia di applicazione di pacemaker artificiali. Negli anni settanta nell’ospedale milanese aprì la prima banca dei tessuti italiana, anticipatrice di tutte le terapie attualmente in uso.  Pochi anni dopo venne realizzato il primo trapianto italiano di rene da vivente e fu istituita la prima Neurorianimazione italiana.

GLI ANNI ’80

Negli anni ottanta sempre a Niguarda aprì la Divisione Oncologica Medica Falck, fra le prime oncologie mediche ospedaliere in Europa e il primo centro in ospedale di riabilitazione equestre.  Negli anni novanta fu fondato il Centro di Chirurgia dell’Epilessia, unica struttura in Italia. Le innovazioni e i primati continuano fino ai giorni nostri in molti campi della medicina e della ricerca. E’ di pochi giorni fa il traguardo del 2000esimo trapianto di fegato (nel 2018 Niguarda è stato il primo centro di Lombardia per questo tipo di trapianto).

IERI E OGGI

Oggi, dopo una serie di trasformazioni strutturali e organizzative importanti che ne hanno modificato la geografia e il modo di lavorare, il Niguarda continua ad essere un ospedale di grandi eccellenze. Centro di riferimento nazionale e regionale per diverse patologie, comprese varie malattie rare, è sede di tutte le specialità cliniche e chirurgiche per l’adulto e il bambino. La sua vera identità che lo contraddistingue è la vocazione per il trattamento delle patologie ad elevata complessità, grazie alle competenze sull’urgenza e sul trauma, alla presenza di attività ultra specialistiche ed all’approccio multidisciplinare della presa in carico.

 GLI EVENTI

Per condividere la ricorrenza degli 80 anni di Niguarda con tutti i cittadini e dare il giusto riconoscimento a questo ‘luogo di cura e cultura per la salute’, sono in programma una serie di iniziative, promosse con la Regione Lombardia e con il Patrocinio del Comune di Milano.

– 28 settembre, “La Festa di Niguarda” – Una giornata di festa aperta a tutti, colleghi, amici, pazienti, cittadini e Associazioni di volontariato. Sarà possibile effettuare screening e visite gratuite, partecipare all’Innovation running, la corsa amatoriale (percorso da 3, 6 e 9 km) tra i viali dell’ospedale giardino promossa da AVIS Milano, scoprire le opere d’arte di Niguarda, tutelato dalle Belle Arti, provare alcune discipline sportive rivolte in particolare alle persone con disabilità motoria grazie all’iniziativa ‘Lo Sport per tutti’ organizzata da AUSportiva e AUS Niguarda Onlus , partecipare al ‘3° Gran Premio di Niguarda’ in ricordo del grande campione Clay Regazzoni, conoscere le Associazioni e Onlus accreditate con l’ospedale che supportano i nostri pazienti, sostengono la ricerca e l’attività clinica.  Ottobre – ‘L’ospedale oltre le mura’. Screening e visite gratuite in due luoghi pubblici della città: martedì 15 ottobre presso piazza Città di Lombardia e martedì 29 ottobre presso Piazza San Carlo, Milano.

21 ottobre – ‘A teatro con Niguarda’. Serata conclusiva, aperta al pubblico, presso il teatro Dal Verme di Milano. Presentata da un’amica dell’ospedale, Simona Ventura, insieme a tanti ospiti verranno celebrate le eccellenze di Niguarda, la sua storia e il legame con la Città.  Concorso letterario: ‘L’insolito ospedale’ Aperto a tutti colori che amano la scrittura creativa e che vogliono cimentarsi in un racconto che abbia a tema le riflessioni, le esperienze e le emozioni che ruotano intorno ad un luogo di vita e di cura come l’ospedale. Il concorso si chiuderà il 31 ottobre.

 

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