All’ospedale Papa Giovanni di Bergamo trapiantato un cuore ancora battente

trapianto cuore battente equipe
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on linkedin
Share on telegram
Share on email

Il paziente di 58 anni ora sta bene ed è stato dimesso dalla terapia intensiva

Martedì 19 marzo ’24, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato eseguito per la prima volta un trapianto di un cuore trasportato ancora battente (dopo essere stato prelevato dal donatore) grazie alla speciale apparecchiatura  ‘OCS-Heart‘ per la conservazione e cura degli organi, disponibile in pochissimi centri in Italia e da poco in dotazione all’Asst Papa Giovanni XXII.

Il trapianto di cuore battente

A prelevare il cuore, nelle sale operatorie di un ospedale di un’altra regione, è stata un’equipe mista di cardiochirurghi anestesisti e perfusionisti partiti da Bergamo. Il cuore del donatore, dopo il prelievo, ha ripreso a battere nella scatola sterile irrorato da sangue caldo e ossigenato, per ridurre il periodo di non perfusione che è particolarmente dannoso per gli organi. È questa infusione continua nelle coronarie a garantire la contrattilità e la pulsatilità del cuore del donatore. I cardiochirurghi possono monitorare in continuo tutti i valori dell’organo, valutare lo stato di salute del cuore in tempo reale, intervenire per modificare i parametri emodinamici e metabolici con l’obiettivo di migliorare la funzionalità dell’organo, ma anche valutare con maggiore tempo a disposizione se interrompere il trapianto, qualora il cuore donato sia ad alto rischio di disfunzione immediata.

Bergamo ospedale all’avanguardia anche nei trapianti

È il primo trapianto di cuore battente  realizzato all’ospedale di Bergamo con l’innovativo sistema, un’apparecchiatura portatile di perfusione cardiaca conosciuta anche come “cuore in una scatola”, che rappresenta una delle più significative innovazioni tecnologiche nel campo dei trapianti e della preservazione d’organo. A ricevere il cuore da donatore, è stato un 58enne, che da circa due anni era assistito con un dispositivo di assistenza ventricolare meccanica (VAD). Il paziente ora sta bene ed è stato dimesso dalla terapia intensiva.

Il ‘cuore in una scatola‘ ha il vantaggio di poter dilatare il tempo disponibile per i cardiochirurghi tra il prelievo ed il trapianto. È ora possibile far arrivare a Bergamo l’organo da un donatore idoneo con un tempo superiore alle 4-6 ore necessarie per il trasporto tempo considerato a rischio per la disfunzione precoce dell’organo. Questo rende possibile andare a recuperare il cuore anche quando l’ospedale in cui va effettuato il prelievo si trovi in un’area geografica poco accessibile, ad esempio perché lontana dagli aeroporti. Così possono essere utilizzati organi che altrimenti avrebbero avuto scarse probabilità di arrivare al paziente ricevente con la necessaria funzionalità. Ancora con questo sistema è possibile accettare cuori con una funzione non ottimale e valutare nella fase di perfusione nella “scatola” la qualità dell’organo prima di poterlo impiegare per il trapianto.

Il trapianto di cuore battente potrà accorciare le liste d’attesa

“Aver acquisito questa attrezzatura, con un notevole investimento da parte dell’Ospedale, significa per noi mettere a disposizione dei nostri pazienti in lista d’attesa una possibilità in più per ricevere un organo da donatore – ha spiegato Amedeo Terzi, responsabile del programma trapianti di cuore dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Ci aspettiamo che questo si traduca a regime in una riduzione dei tempi di attesa per chi è in lista per un trapianto”.

Pochi organi disponibili

La disponibilità di organi per il trapianto rimane molto limitata e comunque inferiore rispetto al numero di pazienti in lista d’attesa. Anche per questo ogni cuore donato è estremamente prezioso. Secondo le ultime rilevazioni disponibili a livello nazionale, su 190 cuori proposti per un trapianto fuori regione nel 2022 dai vari centri italiani, solo 32 (16,8%) sono stati accettati e infine 23 trapiantati (12,1%). Tra i vari motivi del mancato utilizzo, il 37,4% dei casi è dovuto alla “marginalità dell’organo” cioè la valutazione, per vari motivi, che l’organo non sia idoneo a garantire una sufficiente funzionalità dopo il trapianto. L’innovativo sistema OCS può rivelarsi utile per contribuire a ridurre questo dato.

Iscriviti ai nostri canali di messaggistica

Condividi questo articolo sui tuoi profili social

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin

Consigliati per te

morbo crohn
Buone notizie dal trial Clinico ATTIC che, grazie ad un lavoro fra 6 ospedali italiani di cui 2 lombardi (l'
agente ferito
L'assessore regionale al Welfare nella mattina del 13 maggio 2024 ha fatto visita all'Ospedale Niguarda a Christian Di Martino,
Alcide De Gasperi anniversario
"Alcide De Gasperi è una figura chiave della nostra storia ed è fondamentale che i giovani ne abbiano contezza, dialogando e ragionando su temi e idee che si confermano più che mai attuali". Lo ...
riso tea lomellina
L'Università Statale di Milano ha inaugurato in Lomellina la prima sperimentazione di riso ottenuto con le TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita). Ovvero senza in ...
agroalimentare lombardia
Agroalimentare, Lombardia protagonista, e primo settore manifatturiero in Italia per valore aggiunto. Oltre 66 miliardi di euro, più della produzione di macchinari e apparecchiatu ...
milano poliziotto ferito
L'assessore regionale al Welfare si è recato questa mattina all'ospedale Niguarda di Milano dopo aver appreso la notizia dell'aggressione al vice isp ...

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Pierfrancesco Gallizzi - Reg. Trib. di Milano n° 14772/2019 del 7 novembre 2019

© Copyright Regione Lombardia tutti i diritti riservati - C.F. 80050050154 - Piazza Città di Lombardia 1 - 20124 Milano

Sei un giornalista?

Richiedi l’iscrizione al nostro canale Telegram privato per ricevere tutte le notizie in anteprima