La cucina italiana diviene patrimonio Unesco. “Una bella notizia che ci riempie d’orgoglio, soprattutto perché arriva a poche settimane dalle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e certamente saprà entusiasmare chi verrà da noi in Lombardia, ma anche in Veneto e in Trentino per assistere ai giochi invernali. Oltre alle bellezze dei nostri paesaggi, la buona cucina italiana, da sempre conosciuta nel mondo per la sua varietà e la straordinaria capacità di soddisfare i palati più raffinati, sarà un ulteriore elemento di attrattività”.
Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana commenta l’iscrizione della cucina italiana tra i beni non tangibili patrimonio dell’umanità. Lo ha deciso, mercoledì 10 dicembre, il Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a Nuova Delhi (India).
Cucina italiana patrimonio Unesco: decisione storica e importate
“La Lombardia – aggiungono il presidente Fontana e l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi – con il suo esteso patrimonio agroalimentare accoglie con particolare soddisfazione questa decisione importante e storica. È un risultato che parla anche della nostra regione, delle sue filiere d’eccellenza e del lavoro quotidiano di migliaia di produttori”.
“Il nostro ringraziamento – proseguono Fontana e Beduschi – va agli operatori, alle associazioni e al Governo che hanno creduto in questa candidatura fino a portarla al successo. Ora abbiamo una responsabilità: trasformare questo riconoscimento in crescita, turismo, nuove opportunità per le filiere agricole e per la ristorazione, e in un rinnovato orgoglio nazionale”.
“La Lombardia- concludono – è ancora più stimolata a far conoscere al mondo le sue eccellenze: dai formaggi DOP ai grandi risi, dai salumi ai vini, le nostre produzioni si affermano con la distintività che le contraddistingue, abbracciando tutta la filiera agroalimentare e rappresentando un pilastro fondamentale dell’economia italiana”.




