Assessore: aumentare produzione nazionale per tutelare approvvigionamento e Dop
La Regione Lombardia condivide l’appello delle organizzazioni della filiera cerealicola, zootecnica ed alimentare e si impegnerà affinché le richieste avanzate nell’ambito del processo di revisione del Piano Strategico della PAC per il quinquennio 2023-2027 vengano adottate dal governo e in sede comunitaria.
La lettera-appello della filiera ceralicola
Preoccupazione condivisibile
Italia solo Paese che ha ridotto
L’Italia – si legge nella nota delle organizzazioni – è l’unico grande Paese agricolo dell’Unione Europea che ha ridotto la propria produzione cerealicola dal 1990 al 2020. Mentre, infatti, la Germania l’ha incrementata del 15,2% e la Spagna del 45,2%, il nostro Paese ha registrato una riduzione del potenziale produttivo cerealicolo del 2,3%.
Le richieste dell’appello della filiera cerealicola
Le richieste avanzate sono principalmente tre: la modifica dell’eco-schema 4 che riguarda i seminativi, individuando delle soluzioni in linea con la strategia del Farm to Fork e tali da favorire un più contenuto e razionale utilizzo dei mezzi tecnici per la difesa delle colture, senza compromettere la capacità produttiva delle imprese.
Diversificazione colturale e sostegno accoppiato
Il secondo intervento è la possibilità di utilizzare la diversificazione colturale, in luogo dell’obbligo della rotazione previsto nel capitolo della condizionalità rafforzata della nuova PAC. Infine, si chiede di integrare la proposta iniziale sul sostegno accoppiato. E di farlo prevedendo una misura specifica per il mais, oltre alla necessità di misure specifiche anche per gli altri cereali.
gus